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    Home»Sport olimpici»Cos’è il wing foil, possibile nuova disciplina alle Olimpiadi
    Sport olimpici

    Cos’è il wing foil, possibile nuova disciplina alle Olimpiadi

    È nato come un passatempo ed è diventato velocemente uno degli sport acquatici più praticati da chi ama sfidare le onde del mare. Cos’è il wing foil? Disciplina che potrebbe presto essere integrata nei Giochi Olimpici
    Marco GarghentinoBy Marco Garghentino29 Marzo 2023Nessun commento5 Mins Read
    Uomo che pratica winf foil in mezzo al mare, spinto dal vento
    Foto | Unsplash @Uniqsurface

    Il wing foil si appresta a ripercorrere le orme lasciate dal kite surf, con l’obiettivo di diventare presto a sua volta una disciplina olimpica.

    Se il kite sarà, però, già presente alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, dove sono in programma sia gare maschili che femminili, il wing foil per il momento dovrà aspettare, anche se questa attesa potrebbe non durare molto.

    Come già accaduto proprio per il kite surf, presso le coste californiane di San Francisco il wing foil è diventato uno degli sport acquatici più praticati e la rapida crescita esponenziale della sua popolarità lo ha già reso uno degli sport in lizza per essere incluso presto nei Giochi Olimpici.

    In molti pronosticano la sua comparsa alle Olimpiadi per l’edizione del 2032, ma c’è chi crede che i tempi possano addirittura essere anticipati.

    Cos’è il wing foil?

    Il wing foil è una disciplina che permette di volare tra le onde, sfruttando la forza del vento.

    È nato come un passatempo per gli amanti del surf e della vela, ma in pochi anni è diventato uno degli sport acquatici più praticati al Mondo, capace di appassionare persone di ogni età.

    Il wing foil è, infatti, molto divertente e fa vivere a chi lo pratica la sensazione di volare sull’acqua, volteggiando con leggiadria grazie a una tavola e a delle ali gonfiabili, ispirate a quelle dei gabbiani.

    La parola inglese wing significa, infatti, proprio ala, mentre il termine foil può essere tradotto come lamina.

    Esattamente i due elementi che contraddistinguono questa nuova disciplina, che trae spunto dal surf, dal wind surf e dal kite surf.

    Tutti sport adrenalinici, così come lo è anche il wing foil, considerato dagli appassionati la disciplina acquatica perfetta se si è alla ricerca di una sensazione di libertà.

    Per praticarlo coscientemente è necessario conoscere le regole di base dei diversi sport velici, oltre che essere in grado di governare una tavola tra le onde del mare, avere un buon senso dell’equilibrio e saper nuotare.

    Tutte caratteristiche che si possono tranquillamente sviluppare con un po’ di allenamento in acqua.

    Gruppo di surfisti immersi in acqua a riposo sulle loro tavole da surf
    Foto | Unsplash @GuyKawasaki

    Come praticare il wing foil

    Per praticare il wing foil servono una tavola, una particolare vela gonfiabile, la foil e tanta curiosità.

    La vela misura solitamente tra i 2 e i 5 metri e viene tenuta in mano dall’atleta attraverso l’utilizzo di apposite maniglie. Non è ancorata alla tavola, bensì collegata al polso del rider (così viene chiamato chi pratica questo sport) attraverso un laccio.

    È costituita completamente da materiale gonfiabile (non ha parti rigide) e serve, ovviamente, per lasciarsi spingere dal vento, grazie al quale si possono compiere le evoluzioni più svariate e divertenti, sperimentando una totale libertà di movimento.

    La tavola viene scelta, invece, solitamente in base al livello d’esperienza posseduto da chi decide di praticare wing foil.

    Ai principianti si consiglia di utilizzare una tavola dalle grandi dimensioni, le quali possono poi essere ridotte sempre più negli atleti più esperti. Valide alternative, per tutti i livelli, sono anche le tavole da wind surf, da kite surf o da SUP.

    Il terzo e ultimo elemento necessario per la pratica del wing foil è il foil.

    Si tratta di una lamina sottile che deve essere posizionata sotto la tavola e che permette al rider di muoversi agilmente sulla superficie dell’acqua, facendosi largo tra le onde.

    Uomo che pratica winf foil in mezzo al mare, spinto da un forte vento
    Foto | Unsplash @Uniqsurface

    Il wing foil alle Olimpiadi?

    Grazie alle dimensioni elevate delle vele utilizzate dagli atleti, il wing foil è uno sport che può essere praticato anche quando c’è poco vento. Bastano, infatti, 8 o 10 nodi per garantire il movimento, rendendo questa disciplina perfetta per essere svolta senza dover per forza attendere giornate molto ventose.

    Un punto sicuramente a favore nella corsa verso il suo ingresso alle Olimpiadi.

    Sport che richiede una buona forza fisica, soprattutto a livello di spalle, muscoli dorsali, addominali e gambe, il wing foil può essere perfetto per regalare agli spettatori prestazioni atletiche di alto livello, unite a coreografie sorprendenti.

    Un mix di forza e spettacolo, dunque. Due aspetti sempre di grande interesse per gli organizzatori dei Giochi Olimpici.

    L’assenza di lunghe corde necessarie per manovrare le singole vele (come presente invece nel kite) rendono, poi, il wing foil uno sport ideale per essere praticato in sicurezza, permettendo ai riders di navigare l’uno accanto all’altro.

    Un aspetto che potrebbe consentire agli atleti di offrire gare ancora più spettacolari al pubblico, confrontandosi in veri testa a testa.

    In attesa di capire se e quando il wing foil farà il suo ingresso alle Olimpiadi, un banco di prova molto importante per tutti i praticanti di questo sport sarà il primo Spring Wingding & Wingfoil Pacific Coast Championship che si terrà tra il 14 e il 16 aprile 2023 presso il St. Francis Yacht Club di San Francisco.

    Dove tutto è cominciato e dove presto si potrebbe scrivere una nuova importante pagina del wing foil.

    Kitesurf Olimpiadi surf Wing foil
    Marco Garghentino
    Marco Garghentino

    Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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