Cricket: le Olimpiadi?   No, grazie

CricketCERCHI E PALAZZI. Le federazioni sportive fanno a gare per essere inserite nel programma olimpico; ne sanno qualcosa la Lotta e il Baseball, recentemente escluse, che stanno correndo per rientrare o lo Squash che è in corsa con loro per la prima partecipazione alle Olimpiadi del 2020. Nella ultima corsa hanno partecipato anche l’Arrampicata Sportiva, il Pattinaggio a Rotelle, il Karate e l’Arrampicata sportiva. In decisa contro tendenza è il Cricket che pure, per presenza geografica e interessi sempre crescenti, avrebbe tutti i titoli per giocarsi le sue carte per l’ingresso alle Olimpiadi, 113 anni dopo una sua sporadica apparizione a Parigi.

Due anni fa il presidente del CIO, Jacques Rogge, si era sbilanciato: “una candidatura sarebbe benvenuta. E’ uno sport importante, popolare e molto efficace in televisione. E’ una disciplina con grandi tradizioni”. Eppure la scorsa settimana l’International Cricket Council e il suo Board hanno votato quasi all’unanimità contro questa ipotesi. Il ragionamento che sta alla base di questa decisione è prettamente finanziario: “Vi sono problemi”, ha dichiarato un portavoce dell’ICC,”perchè alle Olimpiadi non possono essere utilizzati gli sponsor e non vi sono incassi al botteghino che fluiscono nelle casse della Federazione”. La sostanza è che una Coppa del Mondo generà ben quattro volte il flusso finanziario che garantirebbe la presenza alle Olimpiadi”.

Va peraltro considerato che, esattamente come avverrà a Rio 2016 con il Rugby Seven, in un consesso olimpico non potrebbe essere presente la classica formula di gioco ma si dovrebbe ricorrere a versioni abbreviate come il Twenty20 con partite che si esauriscono nello spazio di tre ore. E proprio sul formato fallì l’esperimento del 1998 ai Commonwealth Games; “l’orizzonte del cricket e dei giochi olimpici sono diversi, lo diciamo a ragion veduta dopo l’esperienza dei Commonwealth Games” dicono all’ICC.

 

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