Calcio

Il ritorno di Antonio Cassano, ecco tutte le accuse e le sue polemiche

È tornato Antonio Cassano, l’uomo delle polemiche. Che dice le cose senza problemi, senza diplomazia. Dice quello che pensa, facendo anche arrabbiare i destinatari delle sue polemiche. L’ultimo è stato (nuovamente) Rafael Leao, dopo le parole pronunciate domenica 8 aprile dall’ex talento di Bari Vecchia alla Domenica Sportiva. I due avevano già litigato nell’ottobre 2023. Cassano disse: “Sbaglia sempre la giocata”. Il portoghese risponde sui social con l’emoji del pagliaccio. E ora Cassano ha ribadito che il rossonero sembra un campione perché gioca in un “campionato farlocco come quello italiano che è senza qualità, senza intensità e senza ritmo”. E Rafael Leao si è ripetuto con l’emoji del pagliaccio. Ma vediamo le altre polemiche di Antonio Cassano.

Marco Van Basten

Polemica iniziata nell’estate 2022. Van Basten esclude Lionel Messi dalla sua top 3 dei più grandi giocatori della storia. Cassano non la prende bene: “Parto dal presupposto che Van Basten è stato un fenomeno come calciatore e dopo Ronaldo il brasiliano è stato il centravanti più forte della storia del calcio. Nessuno può dire il contrario perché è la verità. Ha tentato di fare l’allenatore e non ci è riuscito, ha tentato di fare il dirigente la stessa. Ora dice pure ca… su Messi. Quando lui non lo ha inserito tra i tre più grandi della storia perché non ha personalità, gli rispondo: perché fa vincere le partite? Dico una cosa a Van Basten quel giorno che hai detto queste cose su Messi eri a giocare a golf e a pensare alle s….te. Si è svegliato la mattina e ha detto cose allucinanti”.

Marco Van Basten | ansa @Alessandro Di Marco

Andrea Stramaccioni

Quando è stato allenatore dell’Inter, nella stagione 2012-2013, Stramaccioni ha litigato con Cassano. Che nel 2018 disse dell’ex tecnico nerazzurro, oggi opinionista tv: “La persona peggiore? Ne ho incontrate tante, ma direi Stramaccioni. Non è stata una persona onesta, leale. Ti diceva una cosa davanti e tante altre dietro. Difficilmente sono arrivato alle mani con qualcuno, però con lui era giusto arrivare a tanto”. Nella sua Stramaccioni raccontò di aver saputo come Cassano parlava sempre contro tutti: “Lo affrontai verbalmente al riguardo uno contro uno, lui negò tutto da falso qual è. Sapevo che erano bugie le sue, gli dissi che non valeva niente come persona, che non aveva riconoscenza visto che io lo avevo voluto all’Inter, e tutto ovviamente degenerò”.

Fabio Caressa

Antonio Cassano non è stato tenero con il giornalista di Sky. Tanto che gennaio 2023 disse: “In Italia ci sono troppi incompetenti. E c’è da fare un nome e un cognome, io lo faccio. Non offendo, ma mi espongo. Quando in Italia il signor Fabio Caressa dice ‘tanto Skriniar va via, per me è meglio Baschirotto’, con tutto il rispetto per Baschirotto, ma di cosa sta parlando? Non di calcio. Queste persone sono incompetenti che stanno lì”.

Gabriel Omar Batistuta

E ne ha avute anche per Gabriel Omar Batistuta, per tutti il Re Leone, suo compagno ai tempi della Roma. Cassano di lui ha detto: “In quella squadra c’erano un paio di giocatori che detestavo. Uno è alto, piuttosto bello, attaccante, argentino, con i capelli lunghi. Vabbè, avete capito che Batistuta proprio non mi piaceva perché aveva la puzza sotto il naso. Era argentino sì, ma dei Parioli. Non me ne fregava niente di lui. Aveva una marea di difetti. Tirchio, invidioso, criticone. Con lui non mi sono preso dal giorno zero”.

Luciano Moggi

Famose le polemiche con Luciano Moggi, ex dirigente Juventus. La polemica inizia per un giudizio di Cassano su Cristiano Ronaldo nell’ottobre 2022: “Non ce la fa più, è bollito”. Immediata la replica su Twitter da parte di Moggi: “Caro Antonio, dici che sono 4 anni che Cristiano Ronaldo non ce la fa più? Mi permetto di suggerire la lettura della favola “la volpe e l’uva” e di fare tesoro della sua morale”. Ed ecco Cassano: “A distanza di venti anni posso dire di aver fatto bene a rifiutare la tua Juventus per ben due volte. Se avessi avuto a che fare con te come dirigente, dopo due minuti ti avrei attaccato al muro”.

Claudio Gentile

L’attacco a Claudio Gentile, ex difensore della Juventus, campione del mondo a Spagna ’82 con l’Italia di Enzo Bearzot, e campione d’Europa da c.t. con l’Italia Under 21 nel 2004. Cassano si era permesso di dire: “La sua era una Nazionale di sfigati e rimbambiti”. La replica di Gentile: “Dico a Cassano che di quella Under 21 sette sono diventati campioni del mondo, mentre mi sembra che lui non ci sia arrivato a certi traguardi”. E naturalmente è sempre Cassano a volere l’ultima parola: “Facevo finta di avere la pubalgia per non allenarmi con lui. L’unica cosa positiva è che non l’hanno più fatto sedere su una panchina. La miglior cosa che potesse accadere”.

Walter Mazzarri

Non è andata meglio a Walter Mazzarri: “Con lui ho avuto un gran rapporto a Genova, anche se è successo di tutto, siamo quasi arrivati alle mani, ma fortunatamente ci hanno separato”, il racconto di Cassano. Che poi rivelò anche la telefonata di Piero Ausilio, d.s. dell’Inter: “Mi disse ‘Antonio non sappiamo come dirtelo ma Mazzarri non ti vuole più in squadra’. Ci rimasi di m…, ero avvelenato”.

Massimiliano Allegri

Famosi i giudizi su Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, che ha allenato Cassano ai tempi del Milan. Queste le ultime parole dell’ex fantasista sull’allenatore bianconero: “Non ha vinto nulla in questi tre anni, dovrebbe fare un passo indietro. Ha 17 nazionali e ha speso 160 milioni ma la squadra gioca alla carlona, non riesce a fare tre passaggi”.

José Mourinho | ansa @Angelo Carconi

José Mourinho

Per Cassano lo Special One è passato di moda: “Lui è bravo a parlare e buttare fumo negli occhi. Diceva alla gente ‘Vi voglio bene, vi amo, firmerei adesso” ma lui è rimasto a 10 anni fa, quando aveva una squadra di fenomeni doveva dare qualcosa in più e ho l’impressione che sia bollito del tutto, è alla frutta, non può più allenare”. Nell’aprile del 2023 José gli ha anche risposto: “All’Inter ho vinto il Triplete, tu neanche la Coppa Lombardia”.

Aurelio De Laurentiis

Infine, su Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli: “Il disastro dei campioni d’Italia di quest’anno si spiega in un solo modo: l’egocentrismo del suo massimo dirigente che ha sbagliato tutto. La verità è che quando c’era Spalletti lui contava zero. Il miracolo lo hanno fatto l’allenatore e i ragazzi che lo seguivano. Si è visto cosa è successo quando Spalletti è andato via. De Laurentiis diceva che il Napoli poteva allenarlo chiunque. Ha preso Garcia che era stato esonerato in Arabia e Mazzarri che non allenava dal 1940. E questa è la dimostrazione che le chiacchiere se le porta via il vento”.

Salvatore Riggio

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