Milano Cortina 2026, la pista da bob sarà in Austria?

Ancora impegnati a capire se la gare di pattinaggio si svolgeranno in Lombardia o in Piemonte, gli organizzatori di Milano Cortina 2026 dovranno risolvere anche la questione relativa a quali piste da bob utilizzare alle prossime Olimpiadi Invernali.

Come ribadito dal Comitato Olimpico Internazionale (il CIO) alla Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (la CIPRA), non sarà necessario costruire nuovi impianti in Italia.

La disciplina del bob ai prossimi Giochi Olimpici potrebbe, infatti, sfruttare le piste già esistenti in Austria.

Nuove strutture

Le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 sono l’evento attraverso il quale l’Italia vuole rilanciare l’immagine dello sport nazionale, dando lustro al contempo ai territori del Paese che ospiteranno i Giochi.

Ciò che si vuole, invece, assolutamente evitare è sprecare inutilmente soldi e tempo, creando delle strutture che verrebbero poi abbandonate al termine dell’evento olimpico e che finirebbero così per deturpare il paesaggio dei luoghi in cui costruite.

Per questo, massima è l’attenzione riguardate la reale necessità o meno di progettare e realizzare nuove piste, per permettere lo svolgimento delle diverse discipline olimpiche.

Attenzione che in questi giorni si è spostata in particolar modo sul bob, sport del quale si sta dibattendo circa le piste da utilizzare durante le Olimpiadi Invernali in Italia.

Ma è davvero necessario che il Belpaese costruisca nuove piste da bob?

La risposta è: no.

Logo delle Olimpiadi impresso su una pista innevata
Foto | Unsplash @VytautasDranginis

Le gare di bob

“Nel caso della pista di bob di Cortina, la nostra posizione è che non sia necessario costruire nuove piste di bob nell’ambito di un progetto di Giochi Olimpici Invernali e che, anzi, dovrebbe essere utilizzata una struttura già esistente nella regione o in un altro Paese”.

Questa la nota con la quale il CIO ha voluto chiarire la propria posizione in merito a un’eventuale costruzione di nuove piste da bob in Italia, suscitando l’immediata risposta della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi.

Attenta a proteggere il territorio del luogo, CIPRA Italia ha colto l’assist proveniente dal CIO e divulgato a sua volta una nota, in congiunzione con Alto Adige-Südtirol, Austria-Österreich e Cipra International:

“Nell’interesse della popolazione locale e dell’ambiente naturale, che è sempre gravemente colpito dai Giochi Invernali, invitiamo quindi il Comitato organizzatore dei Giochi di Milano Cortina 2026 a chiedere ai gestori della pista di bob di Igls, nei pressi di Innsbruck, di formulare un’offerta per organizzare le gare di bob del 2026 su quella pista”.

In Austria, a Innsbruck, sono infatti presenti già diverse pista da bob professionistico, le quali potrebbero essere utilizzate durante le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Come sottolineato anche dal CIO, non è obbligatorio che tutte le gare vengano disputate sul suolo nazionale del Paese che ospita i Giochi Olimpici, il quale si può, anzi, servire di strutture già esistenti anche in altri Stati.

Vista su alcune case della città di Innsbruck in Austria. Montagne sullo sfondo e biciclette in primo piano
Foto | Pexels @AlesiaKozik

I vantaggi di portare il bob a Innsbruck

Secondo quanto espresso dalla nota divulgata da CIPRA, la costruzione di un nuovo impianto di bob in Italia porterebbe a un insensato sperpero di denaro pubblico, visto il continuo rincaro dei prezzi.

Stando alle ultime stime, la costruzione di queste piste richiederebbe l’impiego di oltre cento milioni di euro e tutte le opere dovrebbero essere portate a termine entro l’inizio della stagione invernale 2024/25, così che i nuovi tracciati possano essere testati in occasione delle gare di Coppa del Mondo previste per quel periodo.

Uno scenario che, ad oggi, pare irrealizzabile e che potrebbe essere tranquillamente accantonato, in favore di uno sicuramente migliore.

La città di Innsbruck si è, infatti, già impegnata a ristrutturare le proprie piste da bob in previsione delle Olimpiadi del 2026, con dei lavori il cui costo si aggirerebbe intorno ai 27 milioni di euro.

Molti meno, dunque, dei cento che servirebbero all’Italia per costruire una pista ex novo.

Per questo, secondo CIPRA, è opportuno che il Belpaese scelga di collaborare con la confinante Austria, così da evitare di deturpare il territorio di Cortina con la costruzione di opere inutili e troppo costose.

Il bob, in Italia, è infatti considerato uno sport di nicchia e difficilmente, una volta passata la febbre dei Giochi, l’eventuale nuova pista verrebbe usata con frequenza (e profitto).

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