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Nba, Brown da record: ingaggio da 300 milioni di dollari

Jaylen Brown ha 26 anni ed è in Nba dal 2016 (sette stagioni, la prossima sarà l’ottava), quando i Boston Celtics gli regalarono il draft numero 3. Oggi è l’uomo dei 300 milioni di euro, l’osservato speciale della prossima stagione.

Chi è Jaylen Brown

Premessa: Brown è un ottimo giocatore ma non è un talento “generazionale”, qualcuno di unico o che lascerà una traccia indelebile in NBA. È stato due volte un all star, sicuramente uno dei motivi principali per cui i Boston Celtics sono stati una delle migliori squadre della lega nell’ultimo lustro, ma non è un fuoriclasse assoluto. Probabilmente non è neanche fra i primi dieci e non è nemmeno il migliore della sua squadra, dove il riferimento più ovvio è Tatum. Nonostante tutto, ha firmato un contratto storico, il primo da oltre 300 milioni in Nba: cinque anni per 304 milioni di dollari. Questione di tempismo: in sei anni si è passati dai 200 milioni di Curry ai 300 di Brown che, evidentemente si è trovato al momento giusto nel posto giusto, ovvero nel contesto in cui gli ingranaggi della NBA si sono mossi in un modo particolare e la crescita degli stipendi ha continuato a salire alle stelle al ritmo con cui la Lega sta cavalcando un’età dell’oro economica che nemmeno la pandemia ha rovinato.

La NBA è ricca, gli stipendi saliranno alle stelle

Immagine | Epa

Lo stipendio medio annuo dei giocatori della NBA si aggira intorno agli 8 milioni di dollari, una cifra inimmaginabile solo pochi anni fa. Una miniera d’oro determinata dalla crescita esponenziale degli incassi di una Lega le cui franchigie (30, prima o poi 32 perché l’allargamento sembra inevitabile) hanno raggiunto un valore medio di oltre 2.000 milioni. Il motore principale è rappresentato dai grandi contratti televisivi. Quello attuale, iniziato nel 2016 e terminato nel 2025, ha dato alla NBA 24.000 milioni per questo periodo di nove anni. Nel 2025 scadrà l’attuale contratto, e se ne sta già negoziando uno nuovo che verrà chiuso in numeri ancora più incredibili. Secondo Jabari Young (CNBC), l’NBA non esclude di arrivare fino a 75.000 milioni in nove anni, cifre da capogiro. Il resto è una semplice conseguenza. In ogni caso, i Celtics investiranno il 35% del cap per la stagione 2024-25 in quello che attualmente è il loro secondo miglior giocatore. Non è dunque solo una questione di talento ma un vero e proprio passaggio verso il futuro. E tutto lascia credere che nella stagione 2027-28 Nikola Jokic, potrebbe rompere la barriera dei 400 milioni di dollari: cinque anni. E nel 2032-33 si potrebbe già parlare di anni contrattuali da 100 milioni. Ma fino ad allora, tanta acqua dovrà passare sotto i ponti: fiumi di milioni di dollari…

 

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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