Report Wada anti Russia Sochi: doping di stato

Provette in laboratorio

RIO 2016. La notizia è scoppiata come una bomba, una bomba che arriva da Toronto. E’ in corso di svolgimento la presentazione del rapporto, ordinato dalla Wada al professor Richard Mc Laren, scelto come esperto della materia indipendente da collegamenti con qualsiasi agenzia antidoping, che stabilisce come, durante le Olimpiadi di Sochi del 2014, vi sia stato un mostruoso e mastodontico sistema di copertura del doping di stato da parte di tutte le federazioni russe partecipanti a quei Giochi, un sistema vero e proprio di sbianchettamento del sangue che, per qualsiasi atleta e per qualsiasi sport, presentasse valori anomali. Le prime reazioni del Comitato Olimpico Internazionale, direttamente nella persona del numero uno del movimento olimpico Thomas Bach, parlano di una teleconferenza stabilita per domani mattina, nella quale verranno illustrate le prime contromisure del Cio per gli imminenti Giochi della Trentunesima Olimpiade.

Independent Commission report

 

Questo è il report del professor Mc Laren, che la redazione di Olympialab è riuscita a scovare sul web, report che contiene accuse pesantissime su questo “sistema di copertura del doping” e che ha scatenato sul web e sui social le reazioni dei più alti nomi dello sport mondiale. Ecco il durissimo statement del numero uno dell’Usada, agenzia antidoping degli Stati Uniti

 


 

Sul web il fenomeno è esploso nel giro di pochi minuti ed è solo l’inizio di un terremoto senza precedenti nella storia dell’Olimpiade. La presentazione del report segue di poco la lettera che 10 agenzie nazionali della Wada avevano consegnato al numero uno Sir Craig Reedie per chiedere la squalifica completa della Russia, intesa come squalifica di tutte le federazioni, dai prossimi Giochi Olimpici. Vi invitiamo, quindi, alla lettura del report in attesa di ulteriori sviluppi.

Francesco Facchini

Di professione #sharindaddy, racconto storie da 30 anni. Ho un futuro dietro le spalle fatto di un Mondiale e due Olimpiadi, ma anche di esperienze giornalistiche in ogni tipo di medium (oh, è latino, mi raccomando). Amo il calcio, quello vero, ma da quando ho visto la fiamma olimpica non mi sono più riavuto.

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