Sette Colli di Nuoto   Scozzoli show sui 50

Scozzoli-SetteColliNUOTO (Roma). La cinquantesima edizione del Settecolli di Roma vive nel segno di Fabio Scozzoli. Il ranista ossigenato domina anche la gara dei 50 rana con uno straordinario 27”31 (seconda migliore prestazione stagionale per lui) e prenota una medaglia ai mondiali di Barcellona anche nella specialità a lui più congeniale. “Mi trovo a mio agio con la velocità, essendo uno che pecca di resistenza. Devo tenere questi livelli per i prossimi due mesi, conto di farcela. Il risultato di oggi, dopo la vittoria di ieri nei 100, mi rincuora e dà morale”.

Per il resto però, i colori azzurri piangono in chiave mondiale. Ci si attendeva l’acuto nei 100 dorso da Arianna Barbieri: la bionda delle Fiamme Gialle ha fatto sua la gara, ma il crono di 1’01”42 non le basta per il pass iridato. Probabilmente la federazione deciderà comunque di portarla in Catalogna anche in chiave staffetta per non dirottare la Pellegrini sul dorso, ma la Barbieri però esce rammaricata nonostante il successo dalla rassegna romana. : “Non sono per niente contenta. Appena sono arrivata e ho visto il tempo, ho detto una parolaccia che non posso ripetere assieme ad Elena Gemo, che condivideva in pieno le nostre sensazioni. Non ero al 100% fisicamente, ma non lo dico per trovare una scusa. Speravo comunque di riuscire a nuotare sul minuto netto, ma non è andata così. Vedremo ai Giochi del Mediterraneo”.

Poca gloria anche per Luca Marin nei 400 misti, che chiude quarto ben lontano dal 4’15” necessario per volare a Barcellona. L’Italia ha già Federico Turrini qualificato in questa specialità, oggi buon secondo a più di 3 secondi dall’inarrivabile ungherese Verrastzo. “Non so, io sono una gara da secca – svela Marin – e nelle qualificazioni fatico sempre. Deciderà la federazione, io spero di trovare il tempo, certo un po’ di fatica la sento. Però resto fiducioso”.

Nei 50 rana donne, Martina Carraro nulla può contro l’olandese Moniek Nijhuis che nuota in 31”86, mentre nei 200 farfalla Stefania Pirozzi ferma il cronometro (insufficiente in chiave iridata) sui 2’10”26, a oltre due secondi dalla mangiatutto magiara Zsuzsanna Jakabos, che fa suoi anche i 400 misti e a Barcellona si candida tra le grandi protagoniste della rassegna mondiale

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