Sinner è sempre più vicino a diventare il numero uno al mondo: quel che bisogna sapere

Jannik Sinner è nella storia del tennis italiano: grazie alla vittoria al Miami Open contro Dimitrov (e alla sconfitta di Carlos Alcaraz ai quarti di finale arrivata proprio contro il tennista bulgaro) il ventiduenne di San Candido è diventato il numero due nella classifica ATP, posizione in cui nessun tennista del nostro Paese era mai arrivato dall’introduzione del sistema di calcolo computerizzato avvenuta nel 1973. La storia del nostro tennis, però, Jannik l’aveva già scritta nei mesi scorsi: nel mese di novembre conducendo il team italiano alla vittoria della Coppa Davis (trofeo che l’Italia aveva vinto solamente nel 1976) e a gennaio vincendo gli Australian Open, impresa che lo ha fatto diventare il primo tennista italiano a vincere un Major su una superficie diversa dalla terra rossa in singolo. E adesso è inutile nascondersi: il prossimo obiettivo è, certamente, quello di diventare il numero uno al mondo, superando il serbo Novak Djokovic. Ma quando potrebbe riuscire in questa impresa? Ecco quello che bisogna sapere.

Jannik Sinner numero uno al mondo: cosa serve al tennista italiano per fare l’impresa?

La classifica dell’ATP vede Novak Djokovic ancora saldamente al primo posto. Il tennista serbo non ha partecipato al torneo di Miami, ma mantiene il comando con 9725 punti. Sinner è notevolmente distanziato, con 8710 punti. A soli pochi passi dalla vetta c’è Alcaraz, con 8645 punti. Seguono Daniil Medvedev con 7165 punti, Alexander Zverev (5370), Andrey Rublev (4890), Holger Rune (3795). La lista prosegue con Casper Ruud (3615), Grigor Dimitrov (3540), Hubert Hurkacz (3425). I piani del tennista italiano includono la partecipazione ai Masters 1000 di Monte Carlo (che partiranno il 7 aprile), seguiti da Madrid e Roma prima del Roland Garros, il secondo Grande Slam della stagione. Successivamente, arriverà la stagione sull’erba, con l’ATP 500 di Halle e Wimbledon. Infine, per concludere la prima parte della stagione, ci saranno le Olimpiadi di Parigi.

Sinner a Miami
Sinner a Miami | ansa epa @John G. Mabanglo

E quindi, quando avrà Sinner la possibilità di raggiungere il primo posto nel ranking mondiale? Potrebbe essere proprio la stagione sulla terra rossa a essere determinante. La classifica ATP si basa sulla differenza dei risultati tra l’anno precedente e quello successivo nello stesso torneo. A Monte Carlo, nel 2023 Sinner è arrivato in semifinale e deve difendere 360 punti, mentre Djokovic è stato eliminato agli ottavi. A Madrid, nessuno dei due ha giocato. A Roma, Sinner è uscito agli ottavi e il numero uno attuale ai quarti. Poi c’è Barcellona, dove l’anno scorso Sinner ha raggiunto i quarti, lo stesso risultato ottenuto da Djokovic al Srpska Open. Infine, c’è il Roland Garros. Qui Djokovic è il campione in carica e Sinner è uscito al secondo turno. Quindi, i punti da difendere saranno rispettivamente 2315 per Djokovic e 585 per l’italiano.

È chiaro, quindi, che se Sinner riuscirà a mantenere la sua posizione al secondo posto all’inizio della stagione sulla terra rossa, avrà poi molto da guadagnare dal torneo del Grande Slam. E se, inaspettatamente, anche il numero uno dovesse incappare in un’uscita precoce, una vittoria a Parigi potrebbe spianare la strada per la vetta della classifica. Nel frattempo, Sinner è già in testa nella corsa verso le Finals, che determinerà i partecipanti al Masters di Torino alla fine dell’anno. Attualmente ha accumulato 3900 punti, mentre Medvedev è a 2550 e Zverev a 1835. Djokovic è molto distante: si trova al dodicesimo posto con meno di mille punti. Ma la stagione è ancora lunga.

Insomma, la rincorsa sul campione serbo (che con l’avanzare dell’età sembra stia perdendo colpi) non sembra assolutamente impossibile, ma non è l’unico a cui l’altoatesino dovrà prestare attenzione per raggiungere il sogno di diventare il numero uno al mondo.

Come detto, Jannik nella stagione della terra rossa dovrà difendere solamente 585 punti, decisamente inferiori rispetto a quelli di Djokovic (che abbiamo visto in precedenza) e a quelli dei suoi diretti inseguitori nella classifica ATP: Alcaraz (che dovrà difendere 2265 punti) e Medvedev (che dovrà difendere 1280 punti). Nonostante questo, però, bisogna anche tenere fortemente in considerazione le abilità dello spagnolo sulla terra rossa. Per quanto riguarda le performance sulla terra, infatti, il dominatore indiscusso nel 2023 è stato proprio Carlos Alcaraz. Il talento spagnolo di Murcia ha concluso l’anno con un’incredibile percentuale di vittorie dell’89,3%, avendo vinto 25 partite su 28 disputate. Alcaraz è in cima anche se si considerano il numero di titoli conquistati e le finali disputate, avendo raggiunto il match finale su terra rossa per ben quattro volte e vincendo a Rio e a Barcellona.

Sinner e Alcaraz
Sinner e Alcaraz | ansa epa @John G. Mabanglo – Olympialab

Nel caso in cui la stagione sulla terra di Jannik Sinner non dovesse andare come sperato, c’è sempre l’erba, una superficie che a Sinner è sempre piaciuta. Anche lì ha molto meno da difendere, soprattutto rispetto a Alcaraz. Nel 2023, quest’ultimo ha guadagnato ben 2500 punti su questa superficie, contro gli 855 di Jannik e i 1200 di Djokovic. Inoltre, non vanno dimenticate le voci che indicano un possibile forfait di Djokovic a Wimbledon, per concentrarsi al meglio sulle Olimpiadi che si terranno a Parigi pochi giorni dopo la conclusione dei Championships.

Anche per quanto riguarda l’erba, però, l’insidia principale ha sempre lo stesso nome: Carlos Alcaraz, il quale, sempre nel corso del 2023, ha primeggiato anche su questo terreno. Secondo le statistiche, infatti, anche sull’erba troviamo in testa Carlos Alcaraz con un incredibile 100% di vittorie, dopo i trionfi al Queen’s e soprattutto a Wimbledon. Anche se ha disputato solo dodici partite, va considerato che ci sono solo otto tornei ATP sull’erba, quindi il valore delle sue vittorie aumenta notevolmente.

Insomma, sono molti gli esperti che danno ormai per certo l’arrivo di Sinner sulla vetta della classifica ATP, il che lo farebbe diventare il primo italiano nella storia a compiere questa impresa, e l’unica domanda che sorge è sulle tempistiche di questo avvenimento. Per quanto per Sinner sia effettivamente semplice migliorare i risultati portati durante lo scorso anno, non bisogna, però, dare per scontato che anche Alcaraz non riesca a riconfermarsi (se non migliorarsi, per quanto difficile), motivo per cui è necessario tenere i piedi per terra, e rimanere in attesa di altri trionfi da festeggiare insieme a quello che, ormai, possiamo definire il tennista italiano più forte di tutti i tempi.

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