Eroi moderni

Sinner verso il numero uno: ecco gli altri italiani che hanno dominato

Conquistato il secondo posto con la vittoria del Masters 1000 di Miami, dopo aver già vinto gli Australian Open a gennaio e l’Atp di Rotterdam a febbraio, Jannik Sinner punta ora alla poltrona di primo della classe. Deciso a scalzare Novak Djokovic, il re della racchetta. Ma chi sono stati gli altri atleti italiani numeri uno nella propria disciplina? Prendendo in considerazione che nel tennis è facile dirlo: esiste una classifica con dei punti. Ma comunque i nostri campioni si sono fatti valere nello sport.

Federica Pellegrini | ansa @Andrea Staccioli

Federica Pellegrini

Lei è stata la regina del nuoto. Ha creato un movimento con le sue vittorie e il suo pensiero. È tra le atlete più importanti della storia del nostro sport. Ha partecipato alla sua prima Olimpiade, nel 2004 ad Atene, a soli 16 anni. A Pechino 2008 ha vinto l’oro ed è stato il primo nella storia del nuoto femminile italiano. A Tokyo è diventata, invece, la prima nuotatrice della storia ad andare in finale nella stessa gara in cinque edizioni diverse dei Giochi. Campionessa del mondo sui 200 stile e sulla doppia distanza nel 2009 e nel 2011, Federica Pellegrini in otto diverse edizioni dei mondiali ha ottenuto quattro ori, tre argenti e un bronzo. Ha stabilito 11 record del mondo. Qualcosa di straordinario.

Valentino Rossi

Quando scendeva in pista in sella alla sua moto, l’Italia si fermava. Con il numero 46, mantenuto anche quando poteva sfoggiare l’1 come campione del mondo, ha vinto nove titoli mondiali (cinque di fila, dal 2001 al 2005), ed è anche l’unico ad aver vinto il mondiale in quattro classi differenti (125, 250, 500 e MotoGp). Ha smesso alla fine del 2021.

Gianmarco Tamberi

La sua felicità a Tokyo 2021 è passata alla storia e da lì nessuno potrà mai toglierlo. In quell’Olimpiade vinse l’oro nel salto in alto e si è ripetuto ai mondiali di Budapest del 2023. Vanta anche un titolo mondiale indoor (Portland 2016), due titoli europei all’aperto (Amsterdam 2016 e Monaco di Baviera 2022) e un titolo europeo indoor (Glasgow 2019), oltre che nove titoli italiani assoluti tra all’aperto e indoor. In questo momento, senza paura di dirlo, sarebbe il nostro portabandiera ideale nella cerimonia di apertura di Parigi 2024.

Valentina Vezzali

Ha fatto qualcosa di unico nella storia del nostro sport. Ai Giochi Olimpici ha vinto nove medaglie: sei ori (individuali a Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, a squadre ad Atlanta 1996, Sydney 2000 e Londra 2012), un argento (Atlanta 1996, individuale), due bronzi (individuale a Londra 2012, a squadre a Pechino 2008). È la fiorettista più vincente di sempre, la donna con più medaglie nella scherma, e condivide con Edoardo Mangiarotti e Nedo Nadi il record di atleta con più ori. Finita qui? Macché. Ha vinto 16 mondiali, 13 Europei e 11 Coppe del Mondo.

Alberto Tomba

È stato diventato irresistibile vincendo due ori olimpici in gigante (Calgary 1988 e Albertville 1992), uno nello slalom speciale (sempre a Calgary), oro in gigante e in speciale ai Mondiali del 1996, 50 vittorie in Coppa del Mondo, otto Coppe di specialità più la Coppa del Mondo assoluta nel 1995. Come si faceva a non amare?

Marcell Jacobs

Nella nostra vita sportiva avevamo visto di tutto, ma proprio di tutto, ma mai un italiano davanti a tutti nei 100 metri durante un’Olimpiade. È accaduto a Tokyo 2021: era il 1° agosto e ha conquistato la medaglia d’oro con il tempo di 9”94, ritoccando ancora il record europeo. E poi Marcell Jacobs, che proverà a bissare quell’impresa a Parigi 2024, si è ripetuto nella staffetta 4×100. Qualcosa di veramente unico.

Arianna Fontana

All’età di 15 anni ha esordito in Coppa del Mondo con la nazionale di Short Track. Ha vinto 11 medaglie olimpiche, diventando l’atleta azzurra più medagliata di sempre ai Giochi: due ori (sui 500 metri a Pyeonchang 2018 e Pechino 2022), quattro argenti e cinque bronzi. Ha vinto 2 volte la Coppa del Mondo sui 500 metri, è stata sette volte campionessa europea e ha ottenuto quattro medaglie mondiali (argento a Mosca 2015, bronzo a Sheffield 2011, Shanghai 2012 e Dordrecht 2021). Vi pare poco?

Juri Chechi

È il simbolo del sacrificio. Ci ha fatto sognare nella specialità degli anelli durante l’Olimpiade di Atlanta 1996, quando ha conquistato la medaglia d’oro, per poi conquistare il bronzo ad Atene 2004. E si è portato a casa anche cinque mondiali consecutivi negli anelli, dal 1993 al 1997, e quattro ori Europei, dal 1990 al 1996.

Pietro Mennea

Non smetteremo mai di ringraziare il destino per averci fatto conoscere un uomo straordinario come Pietro Mennea. Debuttò ai Giochi Olimpici di Monaco, nel 1972, ottenendo il bronzo sui 200 metri piani nella prima delle sue quattro finali olimpiche nella stessa specialità. Vinse l’oro a Mosca 1980. Il suo 19”72 è stato record del mondo dal 1979 al 1996 ed è tuttora il record europeo. Dal 1979 al 1984 ha detenuto il record europeo (10”01) sui 100 piani, che è rimasto primato italiano fino al 2018.

Alfredo Binda

È stato uno dei primi fuoriclasse del ciclismo. È stato professionista dal 1922 al 1936, vincendo cinque edizioni del Giro d’Italia (record che condivide con Coppi e Merckx), tre mondiali su strada, quattro Lombardia, due Milano-Sanremo.

Alberto Ascari

Aveva iniziato a correre in moto, passò alle quattro ruote, ma si era dovuto fermare a causa della guerra. Quando riprese, ebbe la sua consacrazione internazionale con la Ferrari, conquistando il mondiale di F1 nel 1952 e nel 1953.

Valentino Rossi | ansa @Ettore Ferrari

Fausto Coppi

Fausto Coppi è il Campionissimo del ciclismo italiano. L’Italia si divise tra lui e Gino Bartali, simboli rispettivamente del mondo nuovo e di quello più antico, tradizionale. Nonostante lo stop dovuto alla Seconda Guerra Mondiale, ha trionfato cinque volte al Giro d’Italia, in due occasioni al Tour de France, ed è stato il primo al mondo a fare la doppietta nello stesso anno (1949, il bis nel 1952). E ancora: cinque Giri di Lombardia, 3 Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix e la Freccia Vallone. Campione del mondo su strada nel 1953, iridato su pista nell’Inseguimento nel 1947. Unico, davvero.

Nino Benvenuti

Ha dominato la scena del pugilato vincendo – oltre a cinque titoli italiani in cinque anni – l’oro olimpico a Roma ‘60 nei pesi welter. Quando si è ritirato dal dilettantismo, è diventato campione mondiale dei superwelter tra il 1965 e il 1966, campione europeo dei medi tra il 1965 e il 1967, campione mondiale dei medi tra il 1967 e il 1970.

Giacomo Agostini

È il pilota più titolato nella storia del motomondiale con 15 vittorie iridate. Ed è stato anche il primo sportivo italiano a capire l’importanza di una gestione manageriale dell’immagine, diventando un personaggio popolare ben oltre i confini del suo sport. In tanti poi lo hanno seguito.

Salvatore Riggio

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