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Sochi 2014: Italia medaglia di Bronzo nella Staffetta Mista del Biathlon

SOCHI 2014. Due ragazze e due ragazzi, quattro atleti che in queste Olimpiadi avevano sempre sfiorato il grande risultato ma era sfuggito per una bava di vento, un battito di ciglia al momento sbagliato, quello fatale del rilascio del grilletto con il cuore a 150 pulsazioni per lo sforza dei chilometri sugli sci stretti. Oggi nella Staffetta Mista, Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer a quella medaglia che sembrava una fata morgana ci sono arrivati con una ottima prestazione. Davanti a loro solo la Norvegia di un leggendario Ole Einar Bjoerndalen, che intasca la sua ottava medaglia d’Oro olimpica la tredicesima medaglia – come lui nessuno mai – e la Repubblica Ceca in grande spolvero in queste Olimpiadi sui campi del Biathlon.

La Wierer in prima frazione fa una gara pressoché perfetta, deve usare una sola ricarica e dà il cambio alla Oberhofer con le prime. Karin, a sua volta usa una ricarica, e cambia in terza posizione dietro a Norvegia e Repubblica Ceca che sono ancora lì a 20 secondi. Le frazioni maschili spaccano la gara. Bjoerndalen aspetta il primo poligono, non sbaglia un colpo e se ne va verso la sua tredicesima medaglia e supera Bjoern Daehlie diventando il nuovo recordman. Soukup, il ceco, fa due errori ma rimane saldamente al secondo posto. Dominik Windisch fa tremare i tifosi utilizzando una ricarica nella prima sessione di tiro e tre nella seconda. Ma la gara si fa infernale e molti sbagliano, quasi tutti, quindi l’Italia è sempre terza e cambia con 1’14” dalla Norvegia e circa 30 secondi dalla Repubblica ceca. Poi l’apoteosi finale di Lukas Hofer, perfetto al tiro senza esitazioni e velocissimo, si riavvicina addirittura all’argento. Alla fine sarà Norvegia in 1h09’17″0 con 32″6 di vantaggio sulla Repubblica Ceca e 58″2 sull’Italia. E’ festa nel parterre da parte di tutta la squadra guidata dal direttore agonistico Fabrizio Curtaz che ha inseguito questa medaglia sin dalla prima gara di questa Olimpiade e finalmente ha concretizzato.

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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