Nel tennis, per tanto tempo, la domanda è stata: “Perché la prossima generazione non può fermare Novak Djokovic?”. A rispondere, Carlos Alcaraz, che non solo lo ha battuto, Djokovic, in una finale del Grande Slam, ma ha superato il 36enne serbo dove è stato imbattibile negli ultimi anni.
Dopo il trionfo sull’erba… giardino di casa Djokovic, si aprono nuovi orizzonti. Ed à anche legittimo chiedersi se nel tennis sia arrivato il momento del cambio della guardia: sicuramente Alcaraz ha giocato per sé stesso e non per la sua generazione, ma l’idea di aver battuto il gigante potrebbe spingere anche altri suoi coetanei a credere che sia possibile riuscirci: nelle ultime cinque stagioni, Djokovic ha perso solo otto delle 52 partite giocate contro avversari di età inferiore ai 23 anni e Alcaraz è stato solo il secondo avversario più giovane – dopo Daniil Medvedev agli US Open del 2021 – a batterlo in una finale del Grande Slam dal 2020. Al netto dei numeri, la finale lascia in eredità un giocatore completo, maturo, potente dalla linea di fondo, abile sotto rete e in grado di coprire facilmente tutto il campo con la sua straordinaria forza fisica. Come se avesse raccolto il meglio di Federer, Djokovic e Nadal.
Quel che avvicina moltissimo Alcaraz a Djokovic è anche la straordinaria competitività: lo spagnolo ha uno spirito combattivo e una strenua capacità difensiva riconducibile a Nadal ma, a differenza del maiorchino, ha una straordinaria capacità di adattamento alla superficie. In ogni caso, Nadal e Djokovic a 37 e 36 anni, non hanno ancora molto tennis davanti a loro: la loro carriera, per forza di cose, durerà poco. E tutto lascia credere che Alcaraz possa imporre la sua egemonia e segnare un’era. Oggi Alcaraz non è andato sotto contro nessuno considerando gli scontri diretti con chi è nella top 10. Domina praticamente contro tutti, tranne che, sorpresa per i nostri colori, con Jannik Sinner: il parziale è di 3-3. Paro anche con Frances Tiafoe (1-1) e Andrei Rublev (0-0) ma colpisce il 5-0 contro Stefanos Tsitsipas o il 3-0 contro Casper Ruud. I numeri due e tre che lo seguono in classifica, sono sotto di una partita. Djokovic (2-1) e Daniil Medvedev (2-1) si sono inginocchiati allo spagnolo proprio nel recente Wimbledon. Ecco perché, numeri alla mano, in questo momento non si vede nessuno che possa fermare Carlitos. Il murciano preferisce non pronosticare il proprio futuro: “Per ora, vado al prossimo Slam “. Passo dopo passo, però, può segnare un’era.
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