2023 un anno di sport. Il 2023 ha regalato grandi gioie ma anche qualche delusione ai colori azzurri. Ecco gli avvenimenti che hanno scandito gli ultimi 12 mesi.
Il nuovo anno inizia nel peggiore dei modi possibile. Gianluca Vialli lascia questo mondo il sei gennaio, dopo una lunga malattia. Il compianto dirigente azzurro rimane nella memoria di tutti come l’abbraccio con Roberto Mancini a Wembley. Febbraio è invece foriero di buone notizie. La valanga azzurra porta con sé tante medaglie. Marta Bassino si laurea campionessa del mondo di supergigante, la Brignone è argento in gigante e oro in combinata.
La primavera porta con sé passioni e delusioni. A marzo Irma Testa vince i mondiali di boxe e a maggio, il Napoli festeggia il terzo scudetto che era già stato vinto… in inverno. Il conforto dell’aritmetica arriva il 4 maggio a Udine. Azzurro deludente, invece, dopo aver promesso tanto, la nazionale di Pallavolo maschile che perde gli Europei in casa con la Polonia. Il calcio italiano porta tre rappresentanti in finale ma Inter (in Champions), Roma (in Europa League) e Fiorentina (in Conference League) perdono contro Manchester City, Siviglia e West Ham. A restituire gioia, è Filippo Ganna che ad agosto centra una straordinaria vittoria mondiale nell’inseguimento a squadre. Sesto titolo per il ciclista piemontese che percorre l’ultimo chilometro a 63 km/h. Agosto da incorniciare anche per l’atletica: Tamberi vince l’oro ai Mondiali di Budapest nel salto in alto. Non c’è pace invece per la nazionale di calcio. Mancini lascia l’incarico e si dimette. Arriva Luciano Spalletti.
Gli ultimi mesi del 2023 sono trionfali: a ottobre Roma scrive la storia del Golf ospitando la Ryder Cup. Un mese dopo tocca a Francesco Bagnaia: il centauro della Ducati, già campione del 2022, si conferma in vetta al motociclismo mondiale difendendo e bissando il titolo nonostante un bruttissimo incidente nel GP di Catalogna che ne condiziona pesantemente il rendimento. “Pecco” ha la meglio all’ultima gara a Valencia, dove vince il testa a testa con Martin. Straordinario e commovente il novembre del tennis. Dopo 47 anni, la nazionale italiana, trascinata da Jannik Sinner e da un gruppo straordinario, torna a vincere la Coppa Davis superando in semifinale la Serbia di Novak Djokovic in una sfida epica. Sull’1-1, Sinner recupera tre match point al #1 al mondo (mai successo in carriera) e ribalta le sorti di una sfida che vede l’Italia approdare in finale contro l’Australia. A quel punto è una formalità: 2-0 secco e ritorno a casa con la Coppa.
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