Si arriva a Andrew Howe, il secondo della lista con il suo 20″28 di metà luglio del 2004 (aveva 19 anni), del quale tutti gli appassionati stanno attendendo il ritorno in pedana e il parere del professore è tagliente: “Talento pazzesco, era con tutta evidenza un velocista che poteva saltare in lungo e non il contrario. Un Jesse Owens, fatte le debite proporzioni. Invece ha puntato sul lungo come gara principale, oltretutto senza mai correggere il suo errore di chiusura ‘a libro’. Nonostante i 4 tecnici che in contemporanea l’hanno seguito, o forse proprio per questo, lasciava sulla pedana almeno 30 centimetri. Forse ha pensato che nel lungo anche saltando così poteva lo stesso prendere medaglie importanti ed in effetti così è stato fino a quando non si è fatto male. Ma rimango dell’idea che Howe sarebbe stato un grande duecentista, magari non Bolt, ma di sicuro uno con un potenziale da 19”40 (Mennea a 19 anni correva in 20”70…). Se guarirà, forse è ancora in tempo per essere un duecentista almeno buono. Glielo auguro”.
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