Eroi moderni

Chi era Ralph Boston, oro nel salto in lungo alle Olimpiadi di Roma nel 1960

Il mondo dell’atletica ha perso una vera e propria leggenda. Uno di quei campioni capaci di marcare un’epoca.

All’età di 83 anni, ci ha lasciati Ralph Boston, medaglia d’oro nel salto in lungo alle Olimpiadi di Roma del 1960.

Se l’è portato via un ictus nelle scorse ore, nella giornata del 30 aprile, ma vivo nella mente degli amanti dello sport olimpico resterà per sempre il ricordo delle sue gloriose imprese ai Giochi.

Chi era Ralph Boston

Nato il 9 maggio 1939 a Laurel, in Mississippi, Ralph Harold Boston è stato uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi della disciplina del salto in lungo.

Era dotato di un salto elegante e di una naturale coordinazione in velocità, caratteristiche per le quali venne anche soprannominato “Hawkeye”, ovvero “occhio di falco”.

Come studente della Tennessee State University (dove si è laureato in biochimica), conquistò il titolo nazionale NCAA nel 1960, in quello che si sarebbe trasformato poi nell’anno migliore della sua vita a livello sportivo.

Fu, infatti, proprio nel 1960 che riuscì a realizzare un salto lungo ben 8,21 metri, superando così il record mondiale stabilito nel 1935 da una leggenda come Jesse Owens.

Un risultato che fu, poi, migliorato appena un mese dopo a Roma, quando in occasione dei Giochi Olimpici del 1960 Ralph Boston vinse la medaglia d’oro nel salto in lungo.

In carriera è stato capace di collezionare anche un argento olimpico ai Giochi di Tokyo nel 1964 e un bronzo in quelli di Città del Messico nel 1968, sempre nella disciplina del salto in lungo.

Soltanto un’altra leggenda come Carl Lewis può vantarsi di aver vinto più medaglie olimpiche di Ralph Boston nel salto in lungo (ben quattro ori tra gli anni ’80 e ’90).

Record del Mondo e oro olimpico

Come anticipato, Ralph Boston è famoso soprattutto per essere stato il primo uomo capace di battere il record del Mondo nel salto in lungo fissato da Jesse Owens nel 1935 e per aver poi vinto la medaglia d’oro nella stessa disciplina ai Giochi di Roma 1960.

Soffermandoci sul primo grande successo, Boston lo ottenne il 12 agosto del 1960 a Walnut, quando saltò una lunghezza di 8,21 metri in occasione dei Trials olimpici.

Una distanza che gli permise di battere il record di Owens che durava da venticinque anni e di fissare un nuovo primato mondiale, migliorato poi altre cinque volte.

Nel giro di cinque anni Boston riuscì, infatti, a incrementare la propria performance fino alla realizzazione di un salto di 8,35 metri il 29 maggio 1965 a Modesto.

Un continuo miglioramento che gli permise di diventare il primo atleta capace di superare in salto la lunghezza simbolica dei 27 piedi (8,23 metri) e di duellare per anni con il sovietico Igor Ter-Ovanesjan (anche lui autore di un salto da 8,35 metri nel 1967).

Come accadde anche in occasione delle Olimpiadi di Roma nel 1960, dove Ralph Boston conquistò l’oro nel salto in lungo con un salto da 8,12 metri e che gli permise di mettersi alle spalle il connazionale Irvin ‘Bo’ Roberson (per 1 solo centimetro) e proprio il sovietico Igor Ter-Ovanesjan (per 8 cm).

Foto | Wikimedia Commons @AssociatedPress (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ralph_Boston_1960b.jpg)

Atleta generoso

Cresciuto in una famiglia di atleti (due suoi fratelli sono stati noti giocatori di football americano), Boston ha sempre saputo essere un campione generoso nei confronti di chi volesse imparare da lui come farsi strada nel mondo dell’atletica.

In occasione delle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968, infatti, non solo vinse un bronzo, bensì fu anche l’allenatore di Bob Beamon, ovvero di colui che si sarebbe poi rivelato essere uno dei suoi più grandi sfidanti.

La dimostrazione di come l’amore di Ralph Boston per l’atletica non conoscesse il confine della rivalità.

Fu forse anche per questo che Carl Lewis lo scelse come uno dei punti di riferimento da seguire nel corso della sua carriera, come ricordato dal campione stesso nel tweet in cui ha commentato la scomparsa di Boston:

“Sono devastato dalla notizia della morte di Ralph Boston. Da bambino lo idolatravo. Ha avuto un’enorme influenza sulla mia vita. Mi mancheranno la sua voce e il suo supporto. Ha cambiato lo sport in veste di atleta, sostenitore e mentore. Chiunque tra i saltatori conosce il suo nome. Che possa riposare in pace”.

Oltre che un grande saltatore, Ralph Boston è stato uno sportivo a tutto tondo.

Se tra il 1961 e il 1966 vinse per sei volte consecutive il titolo nazionale di salto in lungo, non va, infatti, dimenticato che nel 1963 si affermò anche come il miglior triplista degli USA e nel 1965 si aggiudicò il titolo AAU indoor nei 100 metri ostacoli, classificandosi quarto nel salto in alto ai Pan American Games.

Non solo, nel 1960 fu capace anche di realizzare una misura di 4,20 metri nel salto con l’asta e in carriera ha collezionato anche una corsa da 9,6” sulle 100 yards, 22” sulle 220 yards e 13,7” sulle 120 yards ostacoli.

Un atleta davvero leggendario.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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