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Coppa Italia, curiosità e numeri della finale

La Coppa Italia celebra il suo ultimo atto con una finale inedita: Inter-Fiorentina, due squadre che non si sono mai incrociate nella sfida decisiva per l’assegnazione del trofeo. E questa volta, oltre all’assegnazione della coppa, si romperà l’equilibrio che regna fra la Viola e i nerazzurri. Nei 13 precedenti, infatti, cinque vittorie a testa e tre pareggi.

A Roma a caccia delle romane

Immagine | Ansa

Sebbene non si siano mai incontrate in finale, Inter e Fiorentina hanno una certa confidenza nel giocarsi il trofeo. I nerazzurri sono alla loro quindicesima finale e solo Juventus (21) e Roma (16) ne hanno giocate di più. Anche la Fiorentina ha un’ottima tradizione: i viola giocheranno la loro undicesima finale inseguendo un successo che manca dal 2001. Si gioca a Roma… per inseguire le romane. Se vincesse l’Inter, raggiungerebbe i giallorossi a quota nove trofei al secondo posto assoluto nella… classifica generale. Se trionfasse la viola, aggancerebbe la Lazio a quota sette al quarto posto. Ancora più curioso che sia Inter che Fiorentina giocheranno due finali in una singola stagione: dopo la Coppa Italia, i destini si separeranno in Europa. Simone Inzaghi andrà a caccia della Champions, Italiano della Conference.

Finali indimenticabili…

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Una finale è sempre ricca di fascino e anche questa potrebbe regalare aneddoti molto particolari. In questo senso, vi sono diverse storie da raccontare. Come quella risalente al 1988 quando Torino e Sampdoria si giocano i supplementari. Troppo tempo per Gianluca Vialli che chiede il permesso per un bisogno che non riesce più a trattenere. E così, il compianto attaccante della Sampdoria ha il tempo di alleggerirsi di un peso prima di scendere in campo per i supplementari. Meno indimenticabile quanto accade nella finale fra Milan e Roma. È il 2003 e la direzione di gara di Rosetti non convince appieno Antonio Cassano che esprime da par suo il proprio disappunto, facendo il gesto delle corna all’arbitro.

Finale di calcio finita a… calcioni

Nel 2010 si gioca a calcio e si finisce a calcioni. Un Roma – Inter, a nervi tesissimi, dopo un finale di campionato testa a testa a favore dei nerazzurri che inseguono il triplete. Mourinho, che siede sulla panchina interista, cavalca la tensione puntando su chi sa come far innervosire gli avversari. Mario Balotelli tormenta Francesco Totti che commette, per sua stessa ammissione, il fallo peggiore della sua carriera, andando a rincorrere e calciare da dietro Supermario che aveva trascorso la maggior parte del tempo in campo a irridere gli avversari. Rosso inevitabile, ma nessuna rissa. Paradossalmente (ma non troppo, considerando poi i racconti dei protagonisti di quella partita) alcuni giocatori dell’Inter mostrano una certa comprensione… verso Totti.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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