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    Home»Notizie»Green e Symmonds,   contro le leggi anti-gay
    Notizie

    Green e Symmonds,   contro le leggi anti-gay

    Massimo BrignoloBy Massimo Brignolo15 Agosto 2013Updated:4 Luglio 20222 commenti3 Mins Read
    Emma Green
    Il post su Instagram
    Emma Green
    Il post su Instagram

    MOSCA 2013.  Cresce la protesta antiomofobia ai Mondiali di atletica, a Mosca. La saltatrice svedese Emma Green-Tregaro, nel corso delle qualificazioni del salto in alto alle quali ha preso parte anche l’azzurra Alessia Trost, ha gareggiato con le unghie dipinte dei colori dell’arcobaleno in segno di protesta per la legge anti-omosessuali del governo russo. ”E’ giusto farlo”, ha detto la svedese mostrando le sue unghie ai cronisti e aggiungendo che non si erano accorti del fatto che lo stesso tipo di gesto era stato fatto dalla connazionale Moa Hjelmer nelle qualificazioni dei 200. Bronzo mondiale dell’alto nel 2005, Green-Tregaro ha spiegato: ”Appena sbarcata a Mosca, la prima cosa che ho visto è stato un arcobaleno: ho pensato fosse un buon segno. Così ho pensato di colorare le mie unghie per dire quel che penso”. A guidare la protesta degli atleti era stato l’ottocentista americano Nick Symmonds, che aveva lanciato la campagna in un blog del magazine ‘Runner’s World’. ”Questa legge non proibisce espressamente l’omosessualita’ ma criminalizza discussioni pubbliche sull’argomento, specie con gli stanieri: come americano, credo nella liberta’ di espressione in ogni campo” aveva scritto prima della sua gara, gli 800 metri. Dopo la gara, e con l’Argento al collo, ai microfoni dell’ABC aveva dichiarato “Non sono d’accordo con le loro leggi e con il loro punto di vista” diventando il primo atleta straniero a prendere posizione dichiarata in terra di Russia contro la nuova legge anti-gay e la conseguente ondata di violenza omofobica. Il tutto mentre, in vista delle Olimpiadi di Sochi, il CIO aveva deciso di fare lo struzzo facendo riferimento all’articolo del suo statuto che vieta manifestazioni religiose, politiche o razziali in ogni area olimpica.

     

    Working with the Russian LGBT sports federation to help bring tolerance and equality to this great nation. #NOH8 t.co/10QJiqTOc6

    — Nick Symmonds (@NickSymmonds) August 14, 2013

     

    In un paese dove forti sono ancora le spinte omofobiche, il 1 luglio il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta la propaganda omosessuale. La nuova norma stringe prevede multe anche molto pesanti: va da 100-125 euro per le persone fisiche e arrivano a 19mila-23mila euro per le aziende e le società. Inoltre, se la propaganda avviene sul web, le aziende potrebbero essere chiuse per 90 giorni, e gli stranieri colpevoli potrebbero essere detenuti per 15 giorni ed espulsi. Di fatto, sulla base di questa legge Emma Green e Nick Symmonds sarebbero passibili di arresto e detenzione.

    Negli ultimi mesi le associazioni LGBT hanno denunciato una escalation dei casi di omofobia che sfociano in atti di violenza nel paese a partire dalle violenze delle forze dell’ordine durante le manifestazioni pacifiche in favore dei diritti LGBT per arrivare a raid di gruppi anti-omosessuali che immortalano le loro “imprese”, che arrivano fino alle torture, con cellulari e telecamere per poi liberamente diffonderle in Rete.

    La scorsa settimana, Alistair Stewart, responsabile di Kaleidoscope Trust, ha rilasciato la seguente dichiarazione nel corso della protesta tenutasi a Londra di fronte all’ambasciata russa:

    La situazione in Russia è indubbiamente peggiorata, nel senso che queste leggi vanno ad alimentare il clima di paura e giustificano in qualche modo gli abusi contro le persone LGBT. I nostri colleghi russi registrano un incremento del livello di violenza, sia spontanea che premeditata.

     

    diritti umani Emma Green Nick Symmonds russia
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    Massimo Brignolo

    Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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