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    Home»Eroi moderni»Figli d’arte nello sport: Larissa Iapichino e i suoi “fratelli”
    Eroi moderni

    Figli d’arte nello sport: Larissa Iapichino e i suoi “fratelli”

    Larissa Iapichino è da tempo un nome molto noto agli sportivi, ma non l’unico perché lo sport italiano, a tutti i livelli, ha espresso dinastie vincenti
    Luigi PelliconeBy Luigi Pellicone8 Marzo 2023Updated:13 Marzo 2023Nessun commento3 Mins Read
    Larissa Iapichino
    Immagine/ansa

    Figli d’arte crescono. La grande impresa di Larissa Iapichino, argento europeo e record italiano tolto alla mamma Fiona May, non è certo la prima impresa che si lega a una famiglia di sportivi. Larissa è da tempo un nome molto noto agli sportivi, ma non l’unico perché lo sport italiano, a tutti i livelli, ha espresso dinastie vincenti.

    Tania, figlia di Giorgio

    Tania Cagnotto
    Immagine/ansa

    Tania Cagnotto, l’acqua è una questione di famiglia. Figlia di papà Giorgio che oltre al DNA gli ha trasmesso anche preziosi consigli da allenatore. Insieme hanno colto la tanto inseguita medaglia olimpica. Anche la mamma, tuttavia, ci ha messo del suo. Carmen Casteneir si era cimentata in piscina: ovviamente tuffi.

    Federica, come mamma Ninna

    Federica Brignone
    Immagine/ansa

    Anche in alta montagna il DNA ha un certo peso. Per informazioni chiedere a Federica Brignone, figlia di Ninna Quario che però ha vinto molto meno della sua bambina d’oro. L’ex sciatrice azzurra ha “appena” quattro vittorie in gare di Coppa del Mondo. Non è poco, ma di fronte al curriculum di Federica… sì.

    Cesare, Paolo e Daniel: la maldynasty

    Maldini
    immagine/ansa

    Una famiglia che ha scritto la storia del calcio italiano. Nessuno può vantare padre e figlio che sollevano da capitano, una Coppa dei Campioni al cielo. Paolo ha iniziato come figlio di Cesare, ma a fine carriera, quando i due si sono anche incrociati in nazionale, uno in campo e l’altro in panchina da CT, è stato Cesare ad essere papà di Paolo. A casa Maldini hanno esagerato. Anche Daniel gioca in serie A e ha segnato con il Milan allo Spezia e con lo Spezia… al Milan.

    Andrea e Dino, cresciuti a palla a spicchi

    andrea e dino meneghin
    immagine/ansa

    Anche il basket regala storie di famiglia. La dinastia è quella dei Meneghin. Dino ha scritto la storia. Andrea altri importantissimi capitoli. In comune, oltre al cognome e alla parentela, due titoli europei con la canotta azzurra. Memorabile quel 14 ottobre 1990 quando Trieste – Varese diventa una partita iconica. Andrea, con la maglia della squadra lombarda, affronta papà Dino.

    Vincenzo e Giuseppe, la favola del “due con”

    abbagnale
    Immagine/ansa

    Associazione di idee. Alla disciplina canottaggio corrisponde il nome Abbagnale. Non può essere diversamente. I fratelli hanno scritto la storia dello sport azzurro ma la dinastia è stata portata avanti da Vincenzo, figlio di Giuseppe e nipote di Carmine, classe 1993 che si è portato a casa tre titoli mondiali, che sommati a quelli di papà e zio fanno 10.

    Antonio e Alberto, miti a quatto ruote

    ascari
    immagine/ansa

    Non è una disciplina olimpica, ma anche l’automobilismo ha una rappresentanza importante nello sport italiano. La famiglia Ascari. Antonio è stato un pioniere dell’automobilismo a inizio degli anni ’20 del XX secolo. Il figlio Alberto invece partecipa e vince nel campionato di F1 portandosi a casa due mondiali con la Ferrari. Uniti da un tragico destino: muoiono entrambi in pista. Uno il 26 luglio del 1925, l’altro il 26 maggio del 1955.

    andrea meneghin Federica Brignone Larissa Iapichino Milano-Cortina 2026 paolo maldini
    Luigi Pellicone
    Luigi Pellicone

    43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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