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Grimaldi scaramantica   non fa previsioni

NUOTO DI FONDO (Barcellona). Domani scatta il Campionato Mondiale di Fondo con i 5 chilometri e Martina Grimaldi si appresta ad iniziare il suo quarto mondiale, settimo considerando anche quelli di specialità, nelle acque libere di Moll De La Fusta. Da Napoli 2006, quinta nei 5 km,  e Melbourne 2007, sedicesima nei 5 km, sono trascorsi sette anni. Nel frattempo è cresciuta fino a diventare la principale fondista italiana. “Cerco di stare tranquilla, per ora ci sono riuscita”. La squadra è a Barcellona da pochi giorni. “Siamo arrivati mercoledì ma abbiamo potuto provare soltanto un breve tratto del campo gara. Il mare sembra calmo, la temperatura accettabile, l’acqua un po’ sporca ma diciamo che … ci siamo abituati”.

In Spagna soltanto rifinitura. “Il lavoro importante l’abbiamo fatto durante l’anno e dopo i campionati italiani abbiamo cominciato a scaricare. Le gare ci sono state, i test anche”. La Coppa del mondo è stata l’ultima uscita ufficiale prima di Barcellona. “A Santos non è andata bene, non ero soddisfatta, nelle due tappe successive, a Eilat e Cozumel mi sono ripresa. Qui a Barcellona parto per fare i 5 e i 10 chilometri e dopo vedremo come sono andate, come starò io e decideremo insieme ai tecnici se nuotare anche i 25 chilometri”. Di obietivi non vuole parlare. Scaramanzia. Invece sottolinea la qualità e la bontà del gruppo. “L’ambiente è bello, siamo tutti molto affiatati, come sempre. L’ideale per una squadra. Ci sono anche tre matricole: Mario Sanzullo, Federico Vanelli e Fabiana Lamberti che è la mia riserva. Anche loro si sono subito inseriti bene”. Insieme a Martina nella 5 chilometri iridata c’è la campionessa europea a Eilat 2011 e Piombino 2012 e quarta ai mondiali di Shanghai 2011 Rachele Bruni. C’è fame da soddisfare. Subito.

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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