Il governo taglia fondi   allo sport paralimpico

Luca PancalliINCHIESTE. Ricevuti 8 milioni di euro nel 2012, il Comitato paralimpico si era già visto tagliare per l’anno in corso, nell’ottica dell’austerity galoppante, un taglio del 25%: asticella posta a 6 milioni di euro. Varrebbe forse la pena considerare che il contributo al CONI rimase di fatto immutato, superiore ai 400 milioni. Ma, fulmine a ciel sereno, il 28 giugno 2013 il Consiglio dei Ministri, nell’ottica dell’ennesima spending review, ha deciso di tagliare i fondi di altri 721.038 euro.

“Ci è giunta, venerdì scorso, una comunicazione, del tutto inattesa, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport – Ufficio per lo Sport, di un corposissimo taglio di € 721.038,00 del finanziamento a disposizione del Comitato Italiano Paralimpico per l’anno 2013”, scrive il presidente del CIP, Luca Pancalli esprimendo tutto il suo sconcerto, “Confesso di essere rimasto esterrefatto di fronte a tale indicazione, giunta quando tutta l’attività è stata, da tempo, avviata e, peraltro, su un finanziamento di € 6.000.000,00, da parte dello Stato, per il 2013, di circa € 2.000.000,00 inferiore al contributo del 2012. In base a questa comunicazione, che mina pesantemente un settore di assoluto rilievo dello sport italiano, il Comitato è obbligato, suo malgrado, a rivedere l’intera programmazione agonistica 2013 (molte selezioni Nazionali paralimpiche stanno svolgendo o svolgeranno in questi giorni competizioni di livello europeo e mondiale), senza contare che questa comunicazione mette a rischio le esigenze, peraltro inderogabili, delle federazioni paralimpiche FISIP e FISG, che parteciperanno ai prossimi Giochi Paralimpici Invernali di Sochi 2014. Mi sono immediatamente attivato perché si stabilisse un contatto diretto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Sottosegretario all’Economia, al fine di individuare, quanto prima, una soluzione alternativa a quella comunicatami, allo scopo di preservare l’attività di un’organizzazione che, nello sport, ha sempre visto la chiave per l’inclusione e l’integrazione di milioni di persone nella società civile”.

Inutile che i nuovi tagli non hanno colpito il CONI.

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