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    Home»Notizie»La ricreazione è finita
    Notizie

    La ricreazione è finita

    Massimo BrignoloBy Massimo Brignolo1 Luglio 2013Updated:4 Luglio 2022Nessun commento2 Mins Read

    TORINO. Abbiamo spaccato le reni alla Turchia, ad una versione playmobil della Francia, all’Egitto, la Grecia, la Slovenia e via dicendo. Ai Giochi del Mediterraneo, fiera del vinci facile per chi ha deciso di allestire una spedizione degna dei giochi intergalattici, delegazione monstre tra atleti (mai così tanti per una manifestazione) e dirigenti, tutti i campioni olimpici schierati a difendere l’onore sportivo del paese e, soprattutto, del nuovo corso dello sport italiano targato Malagò. Poco importa che nell’unico torneo per adulti il Settebello sia uscito con le ossa rotte perdendo due volte con la Grecia ed una volta con la Croazia mentre lo sport di alto livello andava avanti con prove di Coppa del Mondo disertate a destra e manca perchè l’italico orgoglio doveva nutrirsi del metallo di Mersin. E come previsto, incassate 186 medaglie, 70 delle quali d’Oro – abbiamo dominato anche nelle Bocce con quattro Ori, un Argento e un Bronzo – nella spedizione fuori dai confini italiani più medagliata di sempre, oggi sono arrivati i proclami. “Spedizione trionfale” l’ha definita il presidente del CONI Malagò riuscendo anche ad appuntare sul petto degli azzurri, autori di “una prova di grande forza”, la medaglia dell’eleganza grazie alle divise griffate da Armani (uno spot per lo sponsor non fa mai male).

    Trarre auspici per il quadriennio che porterà alle Olimpiadi di Rio da una manifestazione di tale mediocrità tecnica – nel pugilato in alcune categorie è stato sufficiente iscriversi per portare a casa una medaglia – è veramente impresa da inguaribili ottimisti, ma qualcuno ci sta riuscendo. Bene, la ricreazione è finita, bisogna uscire dal parco giochi e ritornare alle gare che contano.

     


    Giochi del Mediterraneo 2013 Mersin 2013
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    Massimo Brignolo

    Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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