Facebook Twitter Instagram
    Trending
    • Sport Olimpici, via al “Trofeo Coni”: piccoli sportivi crescono
    • Ciclismo, il Tour of Britain: una corsa senza appeal
    • Rugby, perché a 7 è una disciplina olimpica e a 15 no?
    • Parigi 2024, il progetto per la Reggia e i giardini di Versailles
    • Basket, la caduta degli Dei: cosa succede alla Spagna?
    • Chi è Matteo Arnaldi, il volto nuovo del tennis italiano
    • Pallavolo, Italia femminile che flop: Parigi 2024 a rischio?
    • US Open, la “vendetta” di Djokovic, ancora #1
    OlympiaLab
    • Sport invernali
    • Sport olimpici
    • Parigi 2024
    • Milano Cortina 2026
    • Cerchi e palazzi
    • Eroi moderni
    OlympiaLab
    Home»Calcio»Spalletti vince e lascia: quali altri allenatori lo hanno fatto?
    Calcio

    Spalletti vince e lascia: quali altri allenatori lo hanno fatto?

    Spalletti vince e lascia ma gli addii clamorosi e inaspettati sono, per certi versi, un habitué del calcio moderno
    Luigi PelliconeBy Luigi Pellicone5 Giugno 2023Nessun commento3 Mins Read
    Luciano Spalletti
    Immagine | Ansa

    Spalletti vince e lascia ma gli addii clamorosi e inaspettati sono, per certi versi, un habitué del calcio moderno

    Luciano Spalletti lascia il Napoli dopo aver vinto uno scudetto storico. Il tecnico di Certaldo, artefice del terzo titolo della storia del club partenopeo, ha applicato il “veni, vidi, vici”, in chiave calcistica. E non è certo il primo allenatore: gli addii clamorosi e inaspettati sono, per certi versi, un habitué del calcio moderno.

    Fra i primi a dare… l’esempio, uno dei tecnici più vincenti del nostro calcio, Giovanni Trapattoni, che, vinto tutto il vincibile alla guida dei bianconeri, lascia dopo il sesto scudetto della sua gestione per andare all’Inter, dove concederà il bis: vince lo scudetto nel 1988/1989 e la Coppa UEFA nel 1990/1991, ultimo atto sulla panchina nerazzurra.

    Giovanni Trapattoni e i suoi epigoni

    Qualche anno dopo, è il turno di Fabio Capello, interprete del “vinco e lascio”… e in ben tre piazze diverse: inizia al Milan, dopo lo scudetto del 1996, continua al Real Madrid e cala il tris con la Juventus, che lascia in B dopo aver vinto il titolo sul campo. Il poker è ancora al Real, campionato vinto ed ennesimo addio.

    Marcello Lippi
    Immagine | Ansa

    Il “vinco e poi ti lascio” per eccellenza è quello di Marcello Lippi che prende le redini della nazionale azzurra nel 2004 e due anni dopo riesce a salire sul tetto del Mondo con l’Italia del 2006. Dopo aver sollevato al cielo la Coppa del Mondo, nonostante le “minacce” di Gattuso che aveva promesso di ammazzarlo in caso di addio, lascia il posto a Donadoni. Qualcosa di molto simile fra Materazzi e Mourinho: il tecnico portoghese centra il triplete con l’Inter ma non torna neanche a Milano a festeggiare la Champions. Il suo addio si riassume in una foto con Materazzi che piange e lo abbraccia e… lo maledice nel parcheggio al Bernabeu. Non è certo una novità per Mou, che ha lasciato da vincente anche il Porto.

    I signori degli Agnelli

    Curioso il destino della Juventus di Andrea Agnelli che apre un ciclo di nove scudetti consecutivi con tre allenatori diversi. Antonio Conte apre la striscia nel 2012 ma nell’estate del 2014 lascia di colpo la Juventus per divergenze con la società. Il suo posto è preso da Massimiliano Allegri che vince anche più del suo predecessore ma che, nonostante cinque scudetti consecutivi, lascia la guida della squadra a un altro toscano, Maurizio Sarri.

    Antonio Conte
    Immagine | Ansa

    Anche l’attuale allenatore della Lazio dice addio da vincente. Curiosissimo il caso di Antonio Conte. Il copione recitato alla Juventus è stato ripetuto pressoché ovunque; andare via, spesso sbattendo la porta.  A Siena ha lasciato dopo la promozione in serie A, esattamente come a Bari e anche al Chelsea, dopo due anni e un bottino come Premier e poi FA CUP. E nella sua ultima esperienza vincente, all’Inter, ha ricalcato il solito canovaccio dopo la conquista dello scudetto.

    Luigi Pellicone
    Luigi Pellicone

    43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

    Related Posts

    Serie A, numeri di maglia: le scelte più strane dei calciatori

    1 Settembre 2023

    Sorteggio Champions, la lista UEFA: qual è il regolamento?

    31 Agosto 2023

    Calcio, le visite mediche: come si svolgono?

    30 Agosto 2023

    Comments are closed.

    Ultime news

    Sport Olimpici, via al “Trofeo Coni”: piccoli sportivi crescono

    21 Settembre 2023

    Ciclismo, il Tour of Britain: una corsa senza appeal

    12 Settembre 2023

    Rugby, perché a 7 è una disciplina olimpica e a 15 no?

    5 Settembre 2023

    Parigi 2024, il progetto per la Reggia e i giardini di Versailles

    5 Settembre 2023
    • Home
    • Redazione
    • Privacy Policy
    • Disclaimer
    • Pubblicità
    • Terms of Service
    • Contattaci
    Copyright © 2023 | Olympialab.com proprietà di Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva 16947451007 | legal@editorially.it | redazione@editorially.it

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.