Testata di D’Aversa a Henry, cosa è successo e cosa rischia l’ex tecnico del Lecce

È stato un weekend nero, anzi nerissimo, quello appena vissuto da Roberto D’Aversa, ormai ex tecnico del Lecce. Il club giallorosso lo ha esonerato nella mattinata dell’11 marzo al termine di una notte di pensieri e riflessioni per quanto accaduto allo stadio Via del Mare dopo il match tra i pugliesi e il Verona, vinto dai gialloblù per 1-0, L’annuncio ufficiale, di una decisione apparsa ineluttabile fin dal primo momento della testata di D’Aversa a Henry, con l’attaccante del Verona crollato a terra. Oltre che la violazione di valori fondamentali nel mondo dello sport, la dirigenza del Lecce gli ha contestato risultati e, soprattutto, una condizione psicologica non ideale per proseguire sulla panchina della squadra: lo scontro con Henry è sintomo di impulsività e perdita di controllo, fattori da non sottovalutare quando mancano appena 10 giornate al termine del campionato.

Roberto D'Aversa
Roberto D’Aversa | ansa

Cosa è successo

Una domenica di pura follia, insomma, quella vissuta da D’Aversa. È successo tutto all’improvviso. Dalle immagini si vede prima una stretta di mano tra lui e Marco Baroni, allenatore del Verona ma fino all’anno scorso sulla panchina del Lecce, poi la testata rifilata a Henry. Inquadrato dalle telecamere, il tecnico dei giallorossi ha perso il controllo nel post-partita, arrivando allo scontro con l’attaccante avversario, successivamente espulso – proprio come D’Aversa – dall’arbitro Chiffi.

Un match di suo già molto teso. Si preannunciava delicatissimo in ottica salvezza. Il Verona era reduce dal successo in casa del Sassuolo e aveva appena due punti in classifica in meno dei salentini. Passati in vantaggio dopo 17’ con Folorunsho, i gialloblù hanno gestito il vantaggio durante il resto della partita. La tensione è, però, cresciuta nei minuti finali: durante il recupero Pongracic ed Henry (entrambi ammoniti) sono stati protagonisti di uno scontro verbale, proseguito anche dopo il triplice fischio. Così è nata una mini-rissa, con il dirigente del Verona Delvecchio intento a placare il suo attaccante e trascinarlo verso gli spogliatoi. Ed ecco che proprio in quel momento è arrivato D’Aversa che gli ha tirato una testata.

Le sue dichiarazioni

Intervistato da Sky Sport nel post-partita, l’allenatore del Lecce si è poi scusato per quanto accaduto: “Negli ultimi minuti la gara è stata segnata da continue provocazioni, che comunque non giustificano quello che è successo. Sabato prossimo abbiamo un’altra sfida importante (contro la Salernitana, ndr) e non volevo che i miei giocatori rimediassero una squalifica. Sono entrato in campo per allontanarli dagli avversari, poi c’è stato lo scontro con Henry che, vi garantisco, non era premeditato. Mi sono già scusato con i dirigenti del Verona: in qualità di allenatore e padre di tre figli, mi scuso per il gesto, certamente non bello da vedere”, ha detto. Ma il Lecce ha subito preso le distanze da d’Aversa. Lo ha fatto con una nota ufficiale del club che è netta nei toni e nei contenuti: “L’U.S. Lecce, con riferimento all’episodio che ha visto coinvolto l’allenatore D’Aversa ed il giocatore del Verona Henry, pur valutando la situazione di nervosismo generale nel finale di gara, condanna fermamente il gesto del proprio allenatore in quanto contrario ai principi e ai valori dello sport”.

Il caos di Lecce-Verona
Il caos di Lecce-Verona | ansa

Cosa rischia

Adesso per D’Aversa, rimasto senza panchina, rischiano di arrivare i guai. Infatti, per quanto accaduto, può incorrere in un lungo periodo di squalifica. Esistono un paio di precedenti illustri e simili a quelli del tecnico abruzzese che hanno fatto giurisprudenza e dai quali bisogna ripartire per ipotizzare il periodo di stop che dovrà osservare. Come non ricordare, infatti, quanto accaduto a Delio Rossi, all’epoca allenatore della Fiorentina, il maggio 2012 nel match contro il Novara? In quell’occasione Delio Rossi reagì a delle parole offensive del suo calciatore Adem Ljajic colpendolo con dei pugni. Come D’Aversa, fu esonerato dal suo club e ricevette una sanzione di tre mesi.

Invece, il caso più recente, risale al 27 gennaio 2019. Ed è stato anche quello più eclatante nel calcio professionistico italiano: il tecnico della Lucchese, Giancarlo Favarin, colpì con una testata un tesserato dell’Alessandria, dopo aver intimato a un suo giocatore di spaccare le gambe a un avversario, e ricevette una squalifica di sei mesi. Per quanto riguarda D’Aversa, sarà fondamentale quanto scritto sul referto dall’arbitro Chiffi e cosa faranno vedere gli ispettori federali al Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea. L’ipotesi più concreta è di uno stop da qui fino al termine della stagione, con la possibilità di tornare arruolabile in tempo utile per l’inizio dell’annata sportiva 2024-2025. Intanto, a Lecce sarà sostituito da Luca Gotti.

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