Tutto quello che c’è da sapere sul Sei Nazioni di Rugby

Febbraio è ormai alle porte e così anche il torneo più importante – e atteso – di Rugby. Dal 4 al 18 marzo prende il via la cosiddetta “grande festa” della palla ovale, ovvero il Guinness Six Nations Championship. Insomma, il Sei Nazioni vede sfidarsi sei squadre: le Nazionali di Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia. Questo trofeo nasce nel Regno Unito nel 1883, chiamato inizialmente come Home Championship, e pensate un po’ che il primo Triple Crown viene alzato proprio dalla formazione britannica. Pronti a scoprire di più su uno dei tornei più antichi?

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Dall’Home Championship al Cinque Nazioni

Come abbiamo visto nasce nel Regno unito e, nei primi anni di vita, è la Scozia a dominare l’Home Championship con ben undici vittorie, seguito da Galles e poi Inghilterra e Irlanda a parimerito. La formula a 4 nazioni continua e dura fino al 1910, quando la Francia diventa il quinto stato a partecipare al di fuori della Gran Bretagna e di conseguenza anche il nome del torneo deve cambiare: si trasforma in Torneo delle 5 Nazioni e, proprio nello stesso anno l’Inghilterra torna a vincere dopo ben 18 anni. La Francia però dovette lasciare il torneo nel 1931 perché accusata di praticare il professionismo, in ogni caso verrà “riammessa” nel 1939 e a causa del conflitto mondiale si riprenderà a giocare solamente nel 1947. Bisogna aspettare il 1954 per vedere il primo titolo conquistato dalla nazionale francese che, dopo 38 anni dalla prima ammissione, alza al cielo il primo trofeo. Da qui in avanti il torneo non si modificherà più o almeno bisognerà aspettare gli anni 2000.

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L’ammissione dell’Italia e il cambio di nome

Il 2000 segna un anno di svolta, più per il movimento italiano di rugby. Infatti, la richiesta da parte della federazione italiana fatta nel 1998 viene accettata e l’Italia entra a far parte del prestigioso torneo che si trasforma in Sei Nazioni. Gli azzurri fanno il loro esordio a Roma contro la Scozia, trovando un’incredibile vittoria per 34 a 20 che sembra far ben sperare per il futuro. In realtà nella storia del 6 Nazioni tra le squadre meno vittoriose c’è proprio l’Italia, risultato anche della maggiore tradizione verso il Rugby delle altre nazioni partecipanti. Il 2000, però, segna un grande cambiamento anche per la stessa competizione: per la prima volta viene affiancato al nome del torneo uno sponsor e a dare il via a questa “tradizione” è la banca Lloyds TSB. Tornando alle Nazionali, fino al 2022, l’evento vede alternarsi sul podio Inghilterra, Francia, Galles e Irlanda. L’ultima edizione, quella dello scorso anno, è stata vinta dai transalpini che hanno conquistato il prestigioso titolo battendo i cugini d’oltremanica nell’ultima giornata. Chi riuscirà quest’anno a diventare il nuovo campione del Sei Nazioni?

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