Nel secondo la Pennetta accusa la stanchezza e perde di lucidità di fronte ha una schiacciasassi che la costringe a scambi interminabili e corse pazzesche da una parte all’altra del campo. Flavia manca anche di profondità nei colpi e permette alla Azarenka di giocare con i piedi nel campo. Ormai la partita è indirizzata verso un finale già scritto, nonostante un moto d’orgorglio sul 4-1 che le fa recuperare un break e la mette in condizione di servire per accorciare ancora il gap. Ma alla brindisina il gran cuore non basta, sbaglia un paio di occasioni facili facili e non le rimane altro che uscire sconfitta, a testa altissima, dalla Azarenka.
Il risultato rimane storico, soprattutto dopo l’infortunio che l’ha tenuta per un periodo lontana dai campi di gioco, confermando la Pennetta come una realtà ancora attuale del tennis italiano.
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