Eroi moderni

Ciclismo, chi è Lorenzo Milesi: da ex calciatore a golden boy

Lorenzo Milesi, che impresa: campione del mondo a cronometro under 23. Il giovanissimo corridore bergamasco, classe 2002 nativo di San Giovanni Bianco, si è portato a casa contro ogni pronostico la medaglia più preziosa fra i pari età nella lotta contro avversari e tempo. Lancette fermate sui 43’00’’460, scavando un solco di 11’’27 sul diretto inseguitore, Alec Segaert, il grande favorito della vigilia. Una vittoria insperata, figlia della determinazione. Come ha candidamente ammesso a fine gara, Lorenzo è stato spinto dalla paura di essere raggiunto e per impedire al suo avversario di riuscirci, è andato “a tutta” dal primo all’ultimo metro.

Chi è Lorenzo, calciatore mancato

Un successo storico che mancava all’Italia da 15 anni, quando Adriano Malori vinse nel 2008. Tre lustri dopo, una Under 23 torna in cima al mondo grazie a… un ex calciatore. La prima passione di Lorenzo è infatti il calcio. E con il pallone, ci sa fare. Il destino, però, ci ha messo del suo. Milesi si infortuna seriamente e dopo la rottura dei legamenti della caviglia, familiarizza con la bicicletta e se ne innamora. Mai incontro fu più casuale quanto decisivo per il futuro sportivo del ragazzo che, dopo appena un anno, entra a far parte della Ciclistica Trevigliese. I risultati non tardano ad arrivare: titolo italiano nella Juniores (a cronometro, of course) nel 2020 e bronzo europeo nella stessa specialità. Nel 2021, il grande salto, in Olanda, con il Team DSM. Una scelta decisiva.

Il trasferimento all’estero, una formazione completa

Immagine | Ansa

Trasferirsi all’estero, in un team notoriamente specializzato nel coltivare giovani talenti, non è più una novità per le giovani promesse italiane delle due ruote. Scegliere i Paesi Bassi, però, si rivela una decisione azzeccatissima. Milesi, confrontandosi con corridori provenienti da tutto il mondo,  da diamante grezzo, inizia a brillare. Si completa dal punto di vista fisico e tecnico e centra anche i primi successi, compresa una tappa al Tour de France de l’Avenir, la versione giovanile della Grand Boucle. Quanto basta per firmare il primo contratto importante con la squadra del World Tour, un triennale che premia le doti di un ciclista che ha tutto del corridore moderno. Un passista in grado di non perdere terreno quando la strada si fa in salita e le pendenze diventano proibitive, nonché di gestire le forze nelle corse a tappe. Tutto lascia credere che questo possa essere il prossimo passo in vista di un futuro a big che non è più così lontano. La prima pietra è stata messa a Glasgow.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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