La Adosini e le altre: atleti da medaglia e… cuore d’oro

Nello sport esistono gli atleti da medaglia d’oro e quelli dal cuore d’oro. In qualche caso tutto coincide. Ecco chi ha dato il vero esempio di cosa sia lo sport nel senso più pieno del termine, confrontandosi con rispetto delle regole e dell’avversario.

Stoccata d’oro

A volte basta anche un tocco fuori dalla pedana per passare alla storia della scherma. É il caso di Mariaclotilde Adosini che ha conquistato il pubblico francese. Accade in Coppa del Mondo under 20 di scherma, a Beauvais, in Francia: la ragazza accetta di tornare in pedana, per ripetere il finale d’un match già vinto 15-14, un’ora dopo aver scoperto di aver messo a segno una stoccata in più per un involontario errore dell’arbitro. Non se ne era accorto nessuno. Lei si, e compie un gesto chr la iscrive in un club d’oro: quelli del Fair Play.

Premier oscar al Fair Play

Paolo Di Canio
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Il 16 dicembre del 2000, si gioca Everton – West Ham. Paolo Di Canio durante una partita della Premier League, ha una occasione più unica che rara. Il portiere è a terra, ma il calciatore italiano blocca il pallone con le mani e interrompe l’azione. Un gesto di straordinario rispetto. La Fifa per questo, gli assegnerà il Premio Fair Play.

Honesty, line technology

Dalla Premier al Lago di Como. Protagonista Mattia Martinelli che durante una partita del 2021, nonostante il pallone fosse entrato in porta senza che l’arbitro se ne accorgesse, ha deciso di segnalare correttamente la rete degli avversari. Il gesto del portiere dell’Eracle gli è valso un premio speciale al Fair Play.

Bullone d’oro

Giochi invernali del 1964, Innsbruck, Eugenio Monti, preso atto dei problemi al bob della squadra della Gran Bretagna, prestò agli avversari il suo bullone per consentire ai rivali di gareggiare. Una scelta costata la medaglia. Gli inglesi conquistano la vittoria. Monti non si scompone e al termine spiega che non era stato il bullone a farli vincere, ma semplicemente erano andati più veloce.

Tani Umaga, il gigante buono

Il Rugby, sport da duri giocato da gentiluomini. Nella palla ovale il concetto di Fair Play è sacro e nel 2003 Tani Umaga, durante la sfida con il Galles, rispetta pienamente il codice etico di questa disciplina. Il capitano dei neozelandesi si ferma e non partecipa all’azione dopo che aveva messo involontariamente KO un avversario infortunatosi. Ed è lui stesso a prestargli i primi soccorsi.

Lo stile libero di Phelps

Atene 2004, Michael Phelps è l’atleta del momento. In vasca non lascia spazio a nessuno. Sei medaglie d’oro conquistate, ma la più bella arriva alla staffetta 4×100 mista. Nell’occasione il pluridecorato campione decise di non partecipare a quella gara per dare l’opportunità ad un compagno di squadra di salire sul podio.

L’onestà di Andy Roddick

Anche gli internazionali d’Italia del 2005 regalano un bellissimo episodio di fair play. Andy Roddick, conquista il Foro Italico dopo un gesto di grande rispetto nei confronti di Verdasco. Punto dubbio a favore dello statunitense che però ebbe il coraggio di andare dall’arbitro e invitarlo a correggere la decisione permettendo allo soagnolo di restare in partita… e vincerla

Rasati a zero per solidarietà

Benetton Treviso di Rugby totalmente rasata a zero. Non è una scommessa, ma un gesto di grande nobiltà a sostegno di un compagno di squadra che è stato colpito da una brutta malattia. I compagni di squadra lanciano il significativo messaggio contro gli inglesi dell’Harlequins di Londra con i capelli totalmente rasati.

Dabò cuore da medaglia d’oro

Doha, Mondiali di Atletica. Braima Suncar Dabó guineano, è impegnato nella volata dei 5000 metri: poche speranze per l’oro, ma la medaglia se la prende comunque. Aiuta un suo avversario che crolla a terra vittima della fatica. Gli ultimi 250 metri insieme entrano di diritto nella storia dello sport moderno. Istantanea da Fair Play.

Coppi e Bartali, non solo la borraccia

Fausto Coppi e Gino Bartali
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Dulcis in fundo, la borraccia passata fra Coppi e Bartali. Una rivalità capace di dividere l’Italia in due fazioni. nella tappa del Tour Canne Briancon i due grandi rivali, questa volta, si alleano: scattano insieme e, ovviamente, lasciano il vuoto alle loro spalle. A Coppi, interessava vincere il suo primo Tour. Bartali aveva già 35 anni, e voleva festeggiare il compleanno tagliando per primo il traguardo: era il 18 luglio e sull’Izoard passa prima Fausto e poi Gino. Sul traguardo di Briancon Coppi tirò i freni e lasciò la vittoria a Bartali nel giorno del compleanno. Gino indossò quella che sarebbe stata la sua ultima maglia gialla.

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