Facebook Twitter Instagram
    Trending
    • La Roma femminile scrive la storia: record di spettatori
    • Ciccone, l’uomo delle tappe: meglio di Roglic ed Evenepoel
    • Olimpiadi giovanili, cosa sono?
    • La storia delle Olimpiadi: da Tokyo 1940 a Helsinki 1952
    • Alcaraz, di nuovo numero 1 al mondo: più forte di tutti, anche degli infortuni
    • Nazionale, Retegui e gli oriundi: la storia dice che…
    • La storia delle Olimpiadi: da Parigi 1924 a Berlino 1936
    • Iliass Aouani, l’ingegnere recordman della maratona
    OlympiaLab
    • Sport invernali
    • Sport olimpici
    • Parigi 2024
    • Milano Cortina 2026
    • Cerchi e palazzi
    • Eroi moderni
    OlympiaLab
    Home»Notizie»La Adosini e le altre: atleti da medaglia e… cuore d’oro
    Notizie

    La Adosini e le altre: atleti da medaglia e… cuore d’oro

    Nello sport esistono gli atleti da medaglia d’oro e quelli dal cuore d’oro. In qualche caso tutto coincide. Ecco chi ha dato il vero esempio di cosa sia lo sport nel senso più pieno del termine, confrontandosi con rispetto delle regole e dell’avversario
    Luigi PelliconeBy Luigi Pellicone24 Febbraio 2023Nessun commento4 Mins Read
    Mariaclotilde Adosini
    Immagine | Dal web

    Nello sport esistono gli atleti da medaglia d’oro e quelli dal cuore d’oro. In qualche caso tutto coincide. Ecco chi ha dato il vero esempio di cosa sia lo sport nel senso più pieno del termine, confrontandosi con rispetto delle regole e dell’avversario.

    Stoccata d’oro

    A volte basta anche un tocco fuori dalla pedana per passare alla storia della scherma. É il caso di Mariaclotilde Adosini che ha conquistato il pubblico francese. Accade in Coppa del Mondo under 20 di scherma, a Beauvais, in Francia: la ragazza accetta di tornare in pedana, per ripetere il finale d’un match già vinto 15-14, un’ora dopo aver scoperto  di aver messo a segno una stoccata in più per un involontario errore dell’arbitro. Non se ne era accorto nessuno. Lei si, e compie un gesto chr la iscrive in un club d’oro: quelli del Fair Play.

    Premier oscar al Fair Play

    Paolo Di Canio
    Attribution: Hilton1949 at English Wikipedia

    Il 16 dicembre del 2000, si gioca Everton – West Ham. Paolo Di Canio durante una partita della Premier League, ha una occasione più unica che rara. Il portiere è a terra, ma il calciatore italiano blocca il pallone con le mani e interrompe l’azione. Un gesto di straordinario rispetto.  La Fifa per questo, gli assegnerà il Premio Fair Play.

    Honesty, line technology

    Dalla Premier al Lago di Como. Protagonista Mattia Martinelli che durante una partita del 2021, nonostante il pallone fosse entrato in porta senza che l’arbitro se ne accorgesse, ha deciso di segnalare correttamente la rete degli avversari. Il gesto del portiere dell’Eracle gli è valso un premio speciale al Fair Play.

    Bullone d’oro

    Giochi invernali del 1964, Innsbruck, Eugenio Monti, preso atto dei problemi al bob della squadra della Gran Bretagna, prestò agli avversari il suo bullone per consentire ai rivali di gareggiare. Una scelta costata la medaglia. Gli inglesi conquistano la vittoria. Monti non si scompone e  al termine spiega che non era stato il bullone a farli vincere, ma semplicemente erano andati più veloce.

    Tani Umaga, il gigante buono

    Il Rugby, sport da duri giocato da gentiluomini. Nella palla ovale il concetto di Fair Play è sacro e nel 2003 Tani Umaga, durante la sfida con il Galles, rispetta pienamente il codice etico di questa disciplina. Il capitano dei neozelandesi si ferma e non partecipa all’azione dopo che aveva messo involontariamente KO un avversario infortunatosi. Ed è lui stesso a prestargli i primi soccorsi.

    Lo stile libero di Phelps

    Atene 2004, Michael Phelps è l’atleta del momento. In vasca non lascia spazio a nessuno. Sei medaglie d’oro conquistate, ma la più bella arriva alla staffetta 4×100 mista. Nell’occasione il pluridecorato campione decise di non partecipare a quella gara per dare l’opportunità ad un compagno di squadra di salire sul podio.

    L’onestà di Andy Roddick

    Anche gli internazionali d’Italia del 2005 regalano un bellissimo episodio di fair play. Andy Roddick, conquista il Foro Italico dopo un gesto di grande rispetto nei confronti di Verdasco. Punto dubbio a favore dello statunitense che però ebbe il coraggio di andare dall’arbitro e invitarlo a correggere la decisione permettendo allo soagnolo di restare in partita… e vincerla

    Rasati a zero per solidarietà

    Benetton Treviso di Rugby totalmente rasata a zero. Non è una scommessa, ma un gesto di grande nobiltà a sostegno di un compagno di squadra che è stato colpito da una brutta malattia. I compagni di squadra lanciano il significativo messaggio contro gli inglesi dell’Harlequins di Londra con i capelli totalmente rasati.

    Dabò cuore da medaglia d’oro

    Doha, Mondiali di Atletica. Braima Suncar Dabó guineano, è impegnato nella volata dei 5000 metri: poche speranze per l’oro, ma la medaglia se la prende comunque. Aiuta un suo avversario che crolla a terra vittima della fatica. Gli ultimi 250 metri insieme entrano di diritto nella storia dello sport moderno. Istantanea da Fair Play.

    Coppi e Bartali, non solo la borraccia

    Fausto Coppi e Gino Bartali
    Immagine | Pubblico dominio

    Dulcis in fundo, la borraccia passata fra Coppi e Bartali. Una rivalità capace di dividere l’Italia in due fazioni. nella tappa del Tour Canne Briancon i due grandi rivali, questa volta, si alleano: scattano insieme e, ovviamente, lasciano il vuoto alle loro spalle. A Coppi, interessava vincere il suo primo Tour. Bartali aveva già 35 anni, e voleva festeggiare il compleanno tagliando per primo il traguardo: era il 18 luglio e sull’Izoard passa prima Fausto e poi Gino. Sul traguardo di Briancon Coppi tirò i freni e lasciò la vittoria a Bartali nel giorno del compleanno. Gino indossò quella che sarebbe stata la sua ultima maglia gialla.

    Andy Roddick Braima Suncar Dabó Eugenio Monti Fausto Coppi Gino Bartali Mariaclotilde Adosini Mattia Martinelli Michael Phelps Paolo Di Canio Tani Umaga
    Luigi Pellicone
    Luigi Pellicone

    43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

    Related Posts

    La Roma femminile scrive la storia: record di spettatori

    22 Marzo 2023

    Nazionale, Retegui e gli oriundi: la storia dice che…

    20 Marzo 2023

    La storia delle Olimpiadi: da Parigi 1924 a Berlino 1936

    20 Marzo 2023

    Comments are closed.

    Ultime news

    La Roma femminile scrive la storia: record di spettatori

    22 Marzo 2023

    Ciccone, l’uomo delle tappe: meglio di Roglic ed Evenepoel

    22 Marzo 2023

    Olimpiadi giovanili, cosa sono?

    21 Marzo 2023

    La storia delle Olimpiadi: da Tokyo 1940 a Helsinki 1952

    21 Marzo 2023
    • Home
    • Redazione
    • Privacy Policy
    • Disclaimer
    • Pubblicità
    • Terms of Service
    • Contattaci
    Copyright © 2023 | Olympialab.com proprietà di Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva 16947451007 | legal@editorially.it | redazione@editorially.it

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.