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    Home»Sport olimpici»Milano-Torino di ciclismo, la classica vivente più antica al Mondo
    Sport olimpici

    Milano-Torino di ciclismo, la classica vivente più antica al Mondo

    L’annuale corsa di ciclismo su strada che porta i corridori da Milano a Torino è la classica più antica ancora in attività. Una gara dal grande fascino e dalla Storia ultracentenaria
    Marco GarghentinoBy Marco Garghentino15 Marzo 2023Updated:17 Marzo 2023Nessun commento5 Mins Read
    Atleti impegnati in una gara di ciclismo su strada
    Foto | Pixabay @Piviso

    La Milano-Torino è una di quelle classiche che i veri appassionati di ciclismo seguono sempre con molta attenzione, nel rispetto della Storia ultracentenaria di quella che è la gara in attività più antica al Mondo.

    Un appuntamento annuale che nella giornata di oggi ha vissuto la sua edizione numero 104 e le cui origini risalgono a fine 1800.

    Milano-Torino, quando è nata?

    La Milano-Torino è nota per essere la classica più vecchia tra quelle presenti ancora oggi nel calendario internazionale delle corse di ciclismo su strada.

    Nacque, infatti, il 25 maggio del 1876, ben sedici anni prima della Liegi-Bastogne-Liegi, la corsa considerata la decana tra le classiche monumento.

    A precederla è stata, invece, la Parigi-Rouen, la cui prima edizione risale al 7 novembre del 1869, su idea del quotidiano Le Vélocipède illustré. Una corsa che nel 2009 ha subito, però, la sua definitiva cancellazione.

    La Milano-Torino nacque un giovedì, in cui cadeva la Festa dell’Ascensione di quell’anno,  per volontà del Veloce Club Milano, il quale decise di organizzare una corsa ciclistica che permettesse di spostarsi in una sola giornata dalla città di Milano a quella di Torino.

    L’idea era quella di far giungere i corridori nel capoluogo piemontese prima del tramonto e, per questo, la partenza della gara fu fissata alle ore 4:00 del mattino.

    Fu anche stabilito un tempo massimo per la corsa: 14 ore. Più che sufficienti per poter percorrere i 150 chilometri di gara.

    Il punto di partenza venne allestito presso Porta Magenta a Milano e la corsa toccò diverse località come Trecate, Novara, Cameriano, Borgo Vercelli, Vercelli, S. Germano, Tronzano, Cigliano, Chivasso e Settimo, prima di terminare a Torino, presso la barriera di Porta Milano.

    Vista su piazza Duomo a Milano
    Foto | Pixabay @Dimitrisvetsikas1969

    Milano-Torino, come andò la prima edizione?

    Sebbene la gara fosse aperta a chiunque volesse mettersi alla prova, a partecipare alla prima edizione della Milano-Torino furono soltanto otto ciclisti, o sarebbe meglio dire velocipedisti, in quanto guidatori di biciclette primordiali che ben differiscono da quelle usate comunemente oggi nelle corse di ciclismo su strada.

    Un ristretto gruppetto di temerari, pronti ad affrontare una sfida che da tutti all’epoca era stata giudicata come folle.

    Il primo tratto di gara, lungo la Pianura Padana Superiore, fu caratterizzato da una fitta pioggia, la quale rese ancora più arduo il raggiungimento di quella che sembrava una vera e propria impresa.

    Paolo Magretti, un giovane studente universitario, riuscì subito a prendere un certo distacco dai propri rivali, mantenendolo fino al traguardo finale, che tagliò per primo alle ore 14:20, dopo aver percorso l’intera gara in un tempo di 10 ore e 9 minuti, a una velocità media di poco meno di 15 km/h.

    Ad aspettarlo a Torino, migliaia di persone, le quali dovettero poi attendere un’ora e un quarto per dare il proprio saluto anche al secondo classificato: Carlo Ricci Gariboldi.

    A completare il podio fu, poi, Bartolomeo Balbiani, con un ritardo di un’ora e ventun minuti dal primo posto.

    Ci fu però gloria anche per Luigi Greco, quarto e ultimo corridore a tagliare il traguardo con un distacco di un’ora e ventisette minuti.

    Gli altri quattro degli otto ciclisti inizialmente alla partenza si ritirarono, infatti, a gara in corso.

    Vista dall'alto sulla città di Torino
    Foto | Pixabay @Nonmisvegliate

    Milano-Torino, una corsa di Storia e tradizione

    Le difficili condizioni con le quali si corse la prima edizione della Milano-Torino, portò molte persone a contestare aspramente questa nuova gara.

    Proteste che portarono alla sua momentanea cancellazione, tanto che per 17 anni questa classica del ciclismo non fu più organizzata.

    Per vivere la seconda edizione della Milano-Torino si dovette aspettare, infatti, il 1893.

    Fu poi dal 1913 che questa corsa iniziò a essere organizzata annualmente, subendo però nuove interruzioni negli anni Venti e tra il 2008 e il 2011.

    Durante la sua lunga Storia, la Milano-Torino si è svolta sia in inverno che in primavera che in autunno ed è stata organizzata sia dal gruppo RCS che dall’Associazione Ciclistica Arona.

    L’ultimo vincitore nell’edizione 2023 (andata in scena proprio oggi) è stato in volata l’olandese Arvid de Kleijn, che ha ereditato così lo scettro dal campionissimo dell’Isola di Man Mark Cavendish (vincitore nel 2022).

    Nel suo albo d’oro la Milano-Torino vanta la presenza di alcuni dei nomi più importanti nella Storia del ciclismo mondiale.

    Costante Girardengo l’ha vinta per ben 5 volte, seguito in classifica dai 3 successi di Pierino Favalli. Tra i vincitori sono presenti, poi, anche corridori come Fiorenzo Magni, Angelo Panebianco, Franco Balmamion, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, Alberto Contador, Diego Ulissi, Rigoberto Urán e Thibaut Pinot.

    Non rientrano, invece, in questa lista nomi come quelli di Alfredo Binda, Learco Guerra e Gino Bartali, i quali non hanno purtroppo mai potuto partecipare a questa meravigliosa classica a causa delle frequenti problematiche che resero difficile l’organizzazione della corsa tra gli anni Venti e Trenta del Novecento.

    Ciclismo Milano-Torino
    Marco Garghentino
    Marco Garghentino

    Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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