Sochi 2014: Staffetta Mista, l’analisi del Bronzo azzurro

staffetta_0SOCHI 2014. Non è frutto del caso o di una coincidenza la medaglia di Bronzo della Staffetta Mista nel Biathlon conquistata oggi. Gli azzurri dall’uscita del primo poligono ad opera di Dorothea Wierer all’ultimo metro percorso da un solare Lukas Hofer sono sempre stati sul podio della gara con una prestazione eccezionale per regolarità, velocità sugli sci ottimamente preparati e precisione al tiro (nessun giro di penalità, un errore per Wierer, un errore per Karin Oberhofer, quattro erroriper Dominik Windisch, percorso netto per Lukas Hofer).

La Norvegia ha costruito il suo Oro prima con una Tora Berger scatenata dal suo ultimo poligono al cambio e su un leggendario, non solo per i passati risultati, Ole Einar Bjoerndalen che partito insieme a Soukop ha costruito una cassaforte di 43″ da passare a Emil Hegler Svendsen. La differenza tra Repubblica Ceca e Italia, la frazione che ha portato all’Argento i cechi è stata quella di una straordinaria Soukolova che ha riportato nella seconda parte della sua frazione la sua squadra sulle orme norvegesi superando in tromba una generosissima Karin Oberhofer.

Con Wierer e Oberhofer che hanno lanciato i ragazzi con 40″ secondi di vantaggio sugli altri pretendenti al terzo gradino del podio, la forza di Dominik Windisch e Lukas Hofer è stata quella di mantenere i nervi saldi (qualcuno ricorda cosa avvenne alla Staffetta maschile a Torino 2006?) e non lasciarli avvicinare in un formato dove al poligono la precisione può lasciare qualche spazio alla velocità di esecuzione. Al massimo i tedeschi, nel caso specifico Boehm, sono arrivati a 22″, un vantaggio rassicurante per affrontare i poligoni.

 

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