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    Home»Eroi moderni»Tre anni senza Kobe Bryant, i dieci momenti migliori della stella dei Lakers
    Eroi moderni

    Tre anni senza Kobe Bryant, i dieci momenti migliori della stella dei Lakers

    Dalle finali Nba alle schiacciate spettacolari: tutte le migliori giocate del campione scomparso il 26 gennaio 2020 in un incidente aereo
    Lorenzo RotellaBy Lorenzo Rotella26 Gennaio 2023Updated:15 Febbraio 2023Nessun commento4 Mins Read
    Kobe Bryant pallone
    Photo by Keith Allison licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en)

    Calabasas, contea di Los Angeles, California, ore 9,47 del 26 gennaio 2020. Un elicottero prende fuoco a neanche un’ora dal decollo. Delle sette persone a bordo non si salva nessuno: il pilota Ara Zobayan, i passeggeri John Keri, Alyssa Altobelli, Sarah e Peyton Chester, Christina Mauser. Anche Kobe Bryant, 41 anni, e la figlia di 13 Gianna “Gigi” Maria. A volare in cielo è la storia dei Los Angeles Lakers e del basket: conquista cinque titoli Nba in 20 anni di maglia oro e viola, due ori olimpici, un campionato americano e un posto nella Hall of Fame del Naismith Memorial Basketball. La sua carriera è costellata di imprese e azioni magiche, ma sono dieci i momenti migliori che vale la pena ricordare in questo anniversario.

    Kobe Bryant saluto
    Photo by Neon Tommy licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en)

    Kobe Bryant: le schiacciate e l’alley oop a O’Neal

    Tra le migliori giocate è obbligatorio citare la schiacciata nella sua seconda stagione in Nba, a soli 19 anni. È il 1997, non è ancora titolare e durante la cosiddetta “pre-season” (fase che precede la stagione vera e propria) vola sopra Ben Wallace (centro dei Washington Wizards) e fa uno slam dunk memorabile. Sei anni dopo, a oltre venti punti di vantaggio contro i Denver Nuggets, riceve un passaggio dalla rimessa dopo un tiro libero avversario, si passa la palla dietro la schiena, salta e infila la palla nel canestro a due mani dopo una piroetta.

    Un altro “dunk” è sempre nel 2003, puro spettacolo contro i Minnesota Timberwolves. Il lungo Kevin Garnett prova a trattenerlo, ma Bryant evita la sua stoppata e quella di un altro giocatore: finta la schiacciata diretta, passa sotto il canestro, resta in volo e infila la palla dall’altro lato. Un’altra giocata spettacolare è l’alley oop a Shaquille O’Neal contro i Portland Blazers nel 2000. Gara 7 della Western Conference, 83 a 79 dopo una rimonta dei Lakers: Bryant supera Scotty Pippen e fa un passaggio di prima a O’Neal, che schiaccia e porta alla vittoria LA.

    Le partite sopra quota 60 punti

    Tolte le giocate, di Bryan si ricordano anche intere partite dove riesce a fare la differenza da solo. Come il 22 gennaio 2006: 81 punti in un singolo match contro i Raptors di Toronto, 55 dei quali realizzati negli ultimi due quarti mentre gli avversari, nello stesso periodo, ne fanno solo 39. La partita termina 122 a 104 per i Lakers e tre quarti di vittoria si devono a lui: soltanto Wilt Chamberlain ha fatto di meglio, segnando gli storici 100 punti nel 1962. Bryant termina la sua carriera Nba contro gli Utah Jazz nel 2016: 60 punti e una rimonta riuscita negli ultimi tre minuti di gara.

    I momenti di alta tensione

    Gara 4 del primo turno di playoff 2005-2006, Lakers contro Pheonix Suns. Sotto di due punti e a meno di otto secondi dalla fine, Il team di Los Angeles consegna la sfera a Bryant che vicino al canestro segna due punti: si va ai supplementari. A sei secondi dalla fine, sotto di uno, dopo una palla contesa, Kobe entra nell’area da tre e subisce una doppia marcatura. Arriva il guizzo del campione: tiro in sospensione, due punti spettacolari e vittoria per i Lakers

    Kobe Bryant schiacciata
    Immagine di pubblico dominio

    Gara 7 delle finali Nba del 2010, eterna sfida Los Angeles Lakers-Boston Celtics. Undici secondi dalla fine, Lakers in vantaggio di quattro punti. A 30 secondi dalla fine e a un passo dal titolo, Bryant tenta un tiro da tre, lo sbaglia, si fa trovare in lunetta dopo il rimbalzo e tenta una giocata da due subendo fallo. Ai tiri liberi si va sull’81 a 76. Ottiene così l’ultimo titolo della sua carriera: giocando come un ragazzino, divertendosi.

    Bryant contro il dolore e la paura

    Nell’aprile del 2013, a 34 anni, Bryant cade a terra a tre minuti dalla fine contro Golden State Warriors. Rimane in campo per due tiri liberi, portando la squadra in parità e quindi di nuovo in partita. Uscendo dal campo scopre subito dopo di essersi rotto il tendine d’Achille: è fra gli infortuni sportivi più dolorosi, ma la concentrazione è così alta che “Black Mamba” Kobe non sente nulla finché è in campo.

    La carrellata può chiudersi con uno degli episodi più famosi per gli amanti dell’Nba. Partita contro Orlando Magic, marzo 2010: nasce un alterco tra lui e Matt Barnes per una serie di contatti sporchi. Bryant mantiene la calma, Barnes no e si prende due falli tecnici. Al momento della rimessa, si avvicina a Kobe e finge di tirargli il pallone in faccia, a un centimetro dal naso. Bryant non batte ciglio, resta immobile, lo guarda con aria beffarda. In testa, come sempre, ha solo la partita da giocare.

    basket Kobe Bryant Los Angeles Lakers NBA
    Lorenzo Rotella
    Lorenzo Rotella

    Leggo e scrivo da quando ne ho memoria e sono un critico onnivoro di cinema e letteratura. Militante dell’associazione Carovana Antimafia Ovest Milano dal 2018, copywriter di cronaca per grandi media dal 2019, giornalista del quotidiano La Stampa dal 2021, collaboratore del magazine e sito web Green Planner dal 2022, autore della raccolta di poesie “Mille Soli Una Notte” edito da NMBook World.

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